A Rimini arrivano altri 15 profughi dopo la rivolta scoppiata a Cona

La rivolta dei migranti nel centro di prima accoglienza di Cona, in Veneto, dopo la morte della 25enne ivoriana Sandrine Bakayoko («per una trombosi», ha spiegato il pm di Venezia Lucia D’Alessandro) ha fatto confluire una quindicina di profughi nel Riminese. Non si tratta – precisa la prefettura – di una quota dei cento stranieri trasferiti da Cona (190 abitanti, 1.500 profughi) in Emilia Romagna. Questi confluiranno tutti nell’hub di via Mattei a Bologna, ora centro regionale di smistamento. Per ‘far posto’ ai nuovi arrivati analogo numero di ospiti è stato inviato nelle varie province. Appunto una quindicina in quella di Rimini. «Distribuiti sul territorio, senza particolari criticità», spiega la prefettura. «Non ci risulta, nè ce lo auguriamo – dice la vicesindaco Gloria Lisi – che qualcuno dei nuovi arrivati sia stato inviato in qualche struttura presente sul territorio comunale». Dalla prefettura sottolineano che il numero dei nuovi arrivati non si discosta dalla media ordinaria. Sull’emergenza migranti (che definisce «clandestini») va all’attacco la Lega Nord. «Da Cona a Rimini? Cento clandestini pronti a sbarcare in Romagna», il grido d’allarme ‘preventivo’ di Matteo Zoccarato, consigliere comunale a Rimini. Che aggiunge: «Gnassi dica ‘no’! Rimini ha già dato». E annuncia che il suo partito presenterà una interrogazione in Regione. L’intervento di Zoccarato viene inviato alle redazioni alle 12,30 di ieri, prima che la prefettura chiarisse che i nuovi arrivati (ieri pomeriggio) non sono una parte dei ‘rivoltosi’ del Veneto trasferiti in Emilia Romagna. La Lega «sollecita il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi a dire basta!» «Stiamo soddisfacendo le esigenze e le richieste di troppi – prosegue il consigliere comunale –. Non siamo la pattumiera d’Italia. E’ arrivato il momento di dire basta e mettere un freno a questa politica dell’accoglienza a tutti i costi». «Il nostro territorio è allo stremo – insiste Zoccarato –. Mi auguro che Gnassi dimostri l’autorevolezza necessaria per rispedire al mittente questa gente e dare un segnale forte in difesa dei nostri cittadini». Il consigliere del Carroccio chiama polemicamente in causa anche la vicesindaca Gloria Lisi (che preferisce non replicare) chiedendole di «mettere da parte lo spirito da crocerossina che ha trasformato la nostra città in un grande centro d’accoglienza e dire no a questi ulteriori arrivi». In caso contrario, la Lega Nord si dice pronta «a scendere in piazza e ad alzare le barricate. I riminesi hanno già dato. Dopo Goro e Borello, Rimini potrebbe essere la prossima». Il Resto del Carlino