«La colpa di quello che è successo è di chi non ha parlato sei anni fa, di chi l’ha sempre coperta». Elena è una delle mamme che nel 2010 aveva la figlia all’asilo in cui lavorava come maestra Loredana Pacasssoni, l’insegnante all’asilo nido ‘Il Delfino’’ arrestata dai carabinieri per maltratta su bimbi di 2-3 anni.
Cosa è accaduto nel 2010?
«Noi mamme avevamo orari diversi per portare e riprendere i bambini, e solo poche sono riuscite a confrontarsi. Ma sapevamo che quell’insegnante aveva qualcosa che non andava. Che i suoi metodi erano troppo duri»
Sua figlia ha avuto problemi?
«Basti dire che appena sentiva squillare la sveglia la mattina si metteva a piangere, perchè sapeva di dover andare all’asilo. In macchina spesso vomitava. Ho cercato di sapere di più, ma i bambini così piccoli non parlano. Diceva solo che la maestra era una strega». Anche a casa scoppiava in lacrime solo se sbagliava un disegno, strappava la pagina. Io cercavo di farle capire che non era niente di grave, ma non ci sono riuscita. Se penso a quello che ha passato…».
Ha provato a parlare con la Pacassoni?
«Sì, e anche con l’altra maestra. Minimizzavano, dicevano che mia figlia era timida e che doveva temprarsi. Quando chiesi alla bambina se la maestra l’aveva mai toccata, però, lei rispose ‘a me no’».
Poi cosa accadde?
«Ci fu l’episodio del bambino punito per tre ore e che era stato costretto a farsi la pipì addosso davanti a tutta la classe. E allora la sospesero. Ma la cosa grave fu che le mamme che erano contro la Pacassoni non vennero supportate da nessuno. Altri genitori firmarono una lettera di solidarietà, senza sapere cosa succedeva ad altri bambini».
Ad esempio?
«Un’altra mamma mi ha raccontato che il figlio era stato costretto a leccare le scarpe della maestra perchè le aveva pestato i piedi. Dice il bambino che se lo ricorda ancora oggi dopo tanti anni. Come mia figlia si ricorda l’imbuto che, mi disse poi, l’insegnante usava per far mangiare chi si rifiutava. Quando chiedemmo conto di questo, ci risposero che i bambina avevano troppa fantasia e che non era vero niente. Adesso si scopre che non è così, ma la colpa minore la dò proprio alla Pacassoni, lei era convinta di essere nel giusto.
Chi è allora responsabile?
«Chi ha taciuto. Lo sapevano tutti i metodi che utilizzava, e non c’è stata una sua collega che abbia mai detto nulla. C’è stata un’omertà inaccettabile. Questa maestra che l’ha denunciata ha fatto solo il bene dei bambini. Ma anche noi genitori abbiamo fatto degli errori, dovevamo andare fino in fondo per il bene dei nostri figli». Il Resto del Carlino
