Paola Gualano e Loretta Fillippi sono state assolte in appello dalle accuse di indebita percezione di erogazioni pubbliche. La Corte di Appello di Bologna ha ribaltato la condanna di primo grado, che nel dicembre 2023 aveva inflitto alle due donne otto mesi di reclusione, pena sospesa.
Le indagini erano state avviate nel 2021 su denuncia di sette ex socie dell’associazione “Rompi il Silenzio”, attiva nella tutela delle donne vittime di violenza. L’accusa sosteneva che Gualano, in qualità di ex presidente dell’associazione, avesse percepito indebitamente 650 euro mensili per un periodo di oltre tre anni, per un totale di oltre 26 mila euro.
Secondo l’impianto accusatorio, Gualano non avrebbe avuto diritto a ricevere tali compensi, essendo all’epoca socia dell’associazione, mentre Fillippi, che prestava servizio di reperibilità notturna, avrebbe emesso fatture per prestazioni non conformi. Le indagini della Guardia di Finanza hanno evidenziato un presunto accordo tra le due indagate, ma la Corte ha ritenuto infondate le accuse.
Le reazioni all’assoluzione non sono mancate. La vicesindaca Chiara Bellini ha espresso soddisfazione per la sentenza, sottolineando il danno subito da Gualano a causa della pressione mediatica durante le indagini. Anche il sindaco Jamil Sadegholvaad ha espresso il suo supporto, evidenziando l’importanza di ristabilire la verità riguardo all’operato e all’impegno di Gualano nell’associazione.
Con questa sentenza, si chiude una vicenda giudiziaria complessa, restituendo dignità e onore alle due donne coinvolte.