Nella mattina del 20 aprile, due auto della Polizia di Stato in forza alla Polfer di Rimini sono state distrutte da un attacco incendiario. Gli inquirenti mantengono il massimo riserbo sulle indagini, ma sembra che al momento gli investigatori della Digos stiano passando al setaccio i filmati delle numerose telecamere a circuito chiuso che sorvegliano sia il piazzale dove erano parcheggiate le vetture che lo scalo ferroviario. Si sta cercando di individuare chi si sia introdotto nell’area per appiccare le fiamme e, al momento, si parlerebbe di due individui incappucciati arrivati nel piazzale per incendiare le auto di servizio. Sugli autori al momento non si esclude nessuna ipotesi: dall’atto vandalico alla pista di matrice anarchica.
È la prima volta che eventi del genere si verificano a Rimini e subito dopo l’accaduto la Prefettura ha riunito il Comitato per l’ordine e la sicurezza per fare il punto della situazione. Nessuna rivendicazione è stata fatta e al termine dell’incontro è stata diramata una nota stampa dove si spiega che “sono in corso le indagini da parte delle competenti forze di polizia”.
Nel frattempo, la ricostruzione di quanto accaduto sembra confermare la versione dei fatti emersa subito dopo l’attacco: gli autori sono entrati in azione verso le 4.45 dirigendosi nel piazzale dove sono parcheggiati diversi veicoli tra cui quelli della Polfer. Dopo aver innescato le fiamme, gli incendiari sono scappati mentre, dagli uffici della Polizia Ferroviaria è scattato l’allarme con gli agenti che hanno cercato di circoscrivere le fiamme mentre, sul posto, accorrevano le squadre dei vigili del fuoco. L’intervento del personale del 115, tuttavia, non è stato sufficiente a salvare i mezzi dal rogo.