Beatriz Colombo, parlamentare riminese di Fratelli d’Italia, ha annunciato pubblicamente la sua decisione di abbandonare la Coop, criticando duramente quella che definisce una deriva politica della storica catena di supermercati. Al centro della contestazione c’è la promozione della cosiddetta “Gaza Cola” e la contestuale rimozione di alcuni prodotti israeliani dagli scaffali.

Secondo Colombo, questi gesti non sarebbero semplici scelte di marketing, ma una presa di posizione netta su un conflitto internazionale ancora in corso. La deputata ritiene che un’insegna così radicata nel tessuto commerciale italiano non dovrebbe trasformare i propri punti vendita in spazi di propaganda o di schieramento ideologico.
Dopo anni da cliente abituale, ha spiegato di non riconoscersi più nei valori espressi dalla Coop e di voler orientare i propri acquisti verso altri supermercati. La decisione di smettere di fare la spesa nei punti Coop 3.0 dell’Emilia-Romagna, precisa, nasce dalla convinzione che la neutralità commerciale dovrebbe essere un principio fondante, soprattutto per chi opera nella grande distribuzione.
Colombo sottolinea infine come scelte di questo tipo, piuttosto che promuovere coesione, finiscano per alimentare ulteriori divisioni sociali. E chi, come lei, non condivide certe posizioni, ha tutto il diritto di agire di conseguenza anche nel quotidiano, a partire da dove e come fare la spesa.