Rimini. Basilica Paleocristiana. Straordinaria scoperta archeologica sotto al Teatro polettiano

scavi riminiE’ una bellissima basilica paleocristiana, la nuova scoperta di Rimini. La città si arricchisce di un nuovo, eccezionale “museo”, uno spazio inconsueto, accessibile al pubblico, che potrà far luce e raccontare un altro pezzo della storia di questa città ‘dal cuore antico’, finora poco conosciuto.

E’ stato grazie ai lavori di ricostruzione del teatro polettiano ‘Amintore Galli’ che sono emerse queste nuove, straordinarie tracce della vicenda riminese. Ciò, data l’estrema importanza dei rinvenimenti, ha convinto l’Amministrazione comunale a intervenire sul progetto originario del restauro del teatro per rendere possibile la loro visione al pubblico, valorizzandoli in loco, sul modello di quanto avvenuto con la ‘domus del chirurgo’ di piazza Ferrari.

La campagna d’indagini archeologiche nell’ambito della ricostruzione del ‘Galli’, svolta sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza per i Beni Archeologici di Bologna, ha infatti evidenziato anche nella zona della platea una fortissima quanto inattesa presenza archeologica stratificata.

Esattamente come in un viaggio a ritroso nella storia, in questa zona del teatro sono così emerse dapprima le strutture settecentesche dei Forni cittadini, poi le strutture di un quartiere medioevale, quindi complessi sepolcrali ed infine strutture d’epoca romana. Rinvenimenti importanti e inaspettati che hanno spinto la Soprintendenza archeologica e la direzione lavori del Comune di Rimini a procedere con un approfondimento delle indagini archeologiche raggiungendo quote di scavo sensibilmente inferiori a quelle previste originariamente dal progetto. Oltre ad far emergere nella sua interezza l’anello murario del Teatro ottocentesco che andava a cingere la Sala, dalla campagna di scavi nella zona della cavea sono stati così rinvenuti i resti di strutture murarie e battuti pavimentali di una basilica paleocristiana.

Da qui la scelta di rendere visionabili al pubblico in loco i rinvenimenti attraverso una revisione del progetto che ha comportato la totale riprogettazione delle strutture di fondazione della sala affinché fosse ancora garantita la ricostruzione filologica della sala ed al contempo preservata la zona archeologica oltre ché il muro originale del Teatro.

Questa importante scoperta archeologica – commenta il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi – diventa ancora più importante, grazie alla scelta di valorizzarla in loco attraverso un progetto che la renderà visitabile al pubblico. In appena 200 metri in linea d’aria, Rimini sarà in grado di mettere in mostra quei gioielli – dal ponte di Tiberio, al Castello malatestiano, al Teatro polettiano con la sua suggestiva area archeologica, alla Casa del Cinema dedicata a Fellini – che entro il 2017 formeranno un nuovo, grande polo attrattore culturale e turistico per il centro storico.

Sara Ferranti