Rimini. I benzinai fanno il pieno di rabbia. “Le nostre stazioni nelle mani dei ladri”

tamoil distributoreNEMMENO le telecamere, che in molti casi sono riusciti a firmarli in modo puntuale, li spaventano più. «Di notte qui i padroni sono loro», allarga le braccia Ercole Gori. E lui, il presidente riminese della Faib, la federazione dei benzinai di Confesercenti, lo sa bene: martedì notte dalla sua stazione Eni in via Marecchiese a Rimini gli hanno portato via il distributore automatico delle sigarette buttandolo giù con un camioncino… «Il camioncino, risultato rubato, è stato ritrovato il giorno dopo completamente bruciato, come il distributore». Solo il self-service delle sigarette valeva 12mila euro, ma «il conto dei danni complessivo è decisamente superiore». Di furti e assalti così, lamentano i benzinai, «solo nell’ultimo anno ne abbiamo denunciati oltre una ventina. Ma i tentativi di furto e i danneggiamenti sono stati molti di più. Di notte ormai accade di tutto: ci spaccano le vetrate dei bar e degli uffici, manomettono e distruggono i distributori e gli accettatori dei soldi contanti alle pompe e agli autolavaggi. Stiamo parlando di danni enormi per le nostre attività». Il colmo è che «in quasi tutti i casi gli autori dei furti e degli atti vandalici sono stati filmati dagli impianti di videosorveglianza delle nostre stazioni di servizio. Ma nemmeno le telecamere e altri accorgimenti, come gli armadi blindati per custodire le sigarette, funzionano più come deterrente». Un altro caso eclatante è stato «quello di qualche mese fa a San Martino dei Mulini: sei persone impegnate a tagliare a metà la macchina accettatrice del contante al self service di benzina, il tutto per rubare… 35 euro». Ma la lista degli episodi è lunga, lunghissima. E quando non ci sono i ladri a rubare e a distruggere, «ci si mettono le lucciole a rovinare gli affari. In pratica noi paghiamo l’illuminazione notturna ai distributori per permettere a loro di lavorare… E molti clienti, quando vedono le prostitute alla stazione, non si fermano e vanno altrove a fare rifornimento». L’impegno di polizia e carabinieri «non manca, ma a questo punto – sbotta Gori – serve una svolta. Una legge che ci tuteli. Magari una norma che imponga di fare rifornimento al self service solo con bancomat e carte di credito».

Resto del Carlino