La vacanza di una 50enne piemontese e della sua famiglia è stata bruscamente rovinata questa mattina, giovedì 4 settembre, sulla spiaggia di Rimini. Intorno alle 9.30, al bagno 99, è infatti sparita la borsa lasciata sotto l’ombrellone: dentro c’erano le chiavi dell’auto e il portafoglio con carta di credito.
Il furto ha riportato alla ribalta il tema della sicurezza in spiaggia. A sottolinearlo è stato – attraverso i media locali – il gestore dello stabilimento, Roberto Nanni, noto anche per la sua attività di meteorologo e divulgatore scientifico, che ha espresso tutta la sua frustrazione per episodi ormai ricorrenti sul litorale: i gestori si trovano spesso a dover svolgere il ruolo di vigili, più che di bagnini, con il continuo timore che il prossimo colpo avvenga nel giro di poche ore.
Un impegno quotidiano, quello della vigilanza, che non basta però a contrastare del tutto i cosiddetti “topi di ombrellone”. Nanni ha spiegato che a rimetterci è l’intera Riviera, perché ogni episodio alimenta la percezione di insicurezza e rischia di allontanare i turisti: famiglie che, dopo aver subito un furto, esitano a scegliere di nuovo la costa riminese come meta delle vacanze.
Un segnale forte, dunque, arriva dalle spiagge: l’accoglienza non basta senza garanzie di sicurezza, e ogni borsa rubata diventa un danno che pesa non solo sul singolo turista ma sull’immagine stessa della città.