«BRUTTO negro di m…, torna a casa tua». E poi giù con una scarica di botte e insulti. Una furia inarrestabile e una violenza che non trovano alcuna spiegazione logica. Un operaio tunisino di 52 anni è stato aggredito da un 46enne riminese, ora accusato di lesioni, aggravate dalla legge speciale per aver agito con odio razziale. Tutto ha inizio nel piazzale di un benzinaio in via Tolemaide. L’operaio parcheggia la macchina e scende per andare al bar. Sono pochi i passi che lo separano da una serata tranquilla alla violenza che lo attende. Vede una ragazza che urla al telefonino, è buio e la scena non è chiara: si ferma ad osservarla un attimo. Tanto basta per far scattare il fidanzato della donna, che esce proprio in quel momento dal locale.
L’UOMO perde letteralmente la testa e urla come un pazzo contro il tunisino: «Che cosa guardi, come ti permetti?… ti rimando al tuo Paese, ti ammazzo». Il passo dalla violenza verbale a quella fisica è immediato. Il riminese lo prende a pugni, tira calci, ma non gli basta ancora, gli afferra i testicoli e usa contro il tunisino anche un bastone che trova lì vicino. Anche la ragazza è scioccata da quella follia e continua a chiedere scusa al 52enne, che intanto è steso a terra per le botte ricevute.
NEL FRATTEMPO, le grida e gli insulti sono sentiti anche dai clienti all’interno del bar, che accorrono fuori e bloccano il riminese. L’uomo si calma a fatica e se ne va poi via lasciando l’operaio per terra, che appena riesce ad alzarsi chiede aiuto ai carabinieri. I militari hanno poi acquisito le registrazioni delle telecamere attraverso cui possono ricostruire con precisione la dinamica della terribile vicenda.
