Un colpo basso che rischia di complicare ulteriormente la stagione del Rimini FC, già segnata da turbolenze: la società biancorossa è stata deferita per irregolarità nei versamenti contributivi, con una nuova penalizzazione che aleggia come una spada di Damocle nonostante le recenti promesse di stabilità.
Il deferimento, comunicato ufficialmente, colpisce l’amministratore unico Valerio Perini per il mancato pagamento entro il 16 settembre delle ritenute Irpef relative agli emolumenti dei tesserati per maggio e giugno 2025. A lui e al sindaco unico Sauro Cancellieri viene contestata anche la presentazione alla Co.Vi.So.C. di una dichiarazione con circostanze non veritiere, esponendo il club a responsabilità diretta e oggettiva per le violazioni dei propri tesserati, oltre a quella propria. Non manca la recidiva, invocata ai sensi dell’articolo 18, commi 1 e 2, del Codice di Giustizia Sportiva.
Queste notizie piombano come una doccia fredda sull’ambiente, solo pochi giorni dopo le rassicurazioni diramate dalla dirigenza che dipingevano un quadro di normalizzazione finanziaria. Il Rimini, che milita in Serie D, si trova ora esposto a sanzioni che potrebbero includere punti di penalizzazione, un fardello che complicherebbe la corsa verso obiettivi più ambiziosi e alimenterebbe il malcontento tra tifosi e addetti ai lavori.
Mentre l’inchiesta procede, questo episodio solleva interrogativi sul percorso di risanamento del club, nato dalle ceneri di passate gestioni travagliate: una risoluzione rapida potrebbe evitare danni irreparabili, ma il rischio di un’altra penalizzazione proietta ombre lunghe su un’annata che i biancorossi speravano di vivere con maggiore serenità, in attesa di verdetti che decideranno le sorti in campo e fuori.