Rimini Calcio, il tribunale da torto alla Luukap. De Meis: ”lasciati soli in questa battaglia. C’è chi ha lavorato per distruggerci, ora pochi giorni per salvare il club”

de meisPartita chiusa. Dopo quasi un anno si mette la parola fine sulla vicenda tra il Rimini e la Luukap. Un match che si è giocato su più tempi nelle aule di tribunale, ma che con il calcio ha davvero poco a che fare. La società di diritto inglese che ronza attorno al club ormai da un anno, ieri ha perso l’ultima partita. Il tribunale di Bologna, infatti, ha pubblicato il provvedimento che accoglie in via definitiva l’istanza di dissequestro del 30% delle quote societarie. «E’ la fine di un incubo che, purtroppo si è protratto per un anno, con effetti devastanti sulla società», sono le prime parole del presidente del biancorossi Fabrizio De Meis. Il numero uno del Cocoricò vuole togliersi qualche sassolino dalle scarpe ripercorrendo le tappe della vicenda e senza dimenticare di citare le motivazioni. «L’atteggiamento serbato da Luukap – si legge nell’ordinanza – si è connotato, oltre che per un non condivisibile rifiuto di adempimento degli accordi negoziali, per contrasto con il canone di buona fede nell’esecuzione del contratto». Una battaglia vinta, ma combattuta in solitudine. «Abbiamo lottato da soli – dice De Meis – registrando solo l’appoggio dei nostri tifosi più affezionati. Molti altri hanno alimentato solo una campagna di odio. Ogni nostra trattativa per rinforzare la società è stata annullata, contaminata da questa strategia probabilmente ipotizzata sin dal primo contatto, e che ha trovato humus favorevole in una parte dei media, dei tifosi, di professionisti locali, di potenziali soci in cerca di pubblicità gratuita, sino ad arrivare con parvenza innocente a sedersi al tavolo dell’amministrazione dettando condizioni». De Meis è un fiume in piena. «Oggi il Tribunale di Bologna, dice che avevamo ragione noi. Restano solo pochi giorni per salvare la squadra della nostra città. Sinceramente non ci aspettiamo molto, ma se nella coscienza di chi sente di aver sbagliato qualcosa in questa vicenda, anche semplicemente voltando le spalle, esiste un briciolo di amore per i colori, questo è il momento di fare qualcosa per non darla vinta a chi ha lavorato per distruggerci». Il Resto del Carlino