Rimini. I cani che trovano gli scomparsi. I loro padroni sono tutti volontari

MILANO- 19/02/2012 - CANI CERCA PERSONE - ADDESTRATI PER LA RICERCA DI PERSONE SCOMPARSE - CERCA CADAVERI - FOTO NICOLA VAGLIA - MILANO- 19/02/2012 - CANI CERCA PERSONE - ADDESTRATI PER LA RICERCA DI PERSONE SCOMPARSE - CERCA CADAVERI - FOTO NICOLA VAGLIA - fotografo: NICOLA VAGLIA

CON I LORO cani aiutano Protezione civile e forze dell’ordine nella ricerca di persone scomparse ed hanno partecipato anche a quella di Silvio Mannina, ritrovato nella ex cava Incal System a Santarcangelo dopo essere stato ucciso.
«Siamo tutti volontari che hanno naturalmente una grande passione per i loro cani e un altrettando feeling ma nello stesso tempo vogliono dare un aiuto nel caso di persone scomparse – spiega l’avvocato Gerardo Cardinale, volontario e addestratore dell’Unità cinofila di soccorso che fa parte del coordinamento provinciale della Protezione civile di Rimini–. Tutti i nostri cani vengono addestrati con il cosiddetto rinforzo positivo: quando fanno la cosa giusta vengono ricompensati con qualcosa che piace molto: cibo, gioco, carezza. Mentre quando questo non accade vengono semplicemente ignorati. E loro capiscono immediatamente».
Su quanto tempo sia necessario impiegare per addestrare un cane al ritrovamento di una persona, Cardonale sottolinea che «occorrono anni, anche se con i cuccioli serve meno tempo. Poi devono sostenere un esame, che quello è che abbiamo fatto poco tempo fa qui a Rimini». Non esistono razze più predisposte e altre meno a questo tipo di ricerca: «Tutti i cani possono essere utilizzati. E’ chiaro che devono essere piuttosto forti e resistenti – fa notare – quindi i cani piccoli in genere non vengono usati, meglio le taglie medio-grandi».
FRA I VOLONTARI (circa 30 nel Riminese) che prestano la loro opera con i cani imprenditori, avvocati, insegnanti, studenti.
Debora Bettini, 32 anni, insegnante, è una di loro. Il suo partner a quattro zampe è Eron, un Bovaro del Bernese di due anni e mezzo che pesa 55 chili.
Chiediamo a Debora come nasce questa passione.
«Dal fatto che amo i cani, prima di tutto, ma anche dal desiderio di fare qualcosa di socialmente utile assieme al mio cane. Ho sempre pensato: dovesse capitare a me oppure a qualcuno della mia famiglia o a un bambino o anziano che conosco di smarrirsi oppure non sapere che fine ha fatto, sarei contenta di sapere che c’è qualcuno che ha anche un buon naso che mi sta cercando».
Su quanto tempo passi con il suo cane per addestrarlo, Debora afferma che «ogni momento è buono per diventare l’occasione per fare un po’ di addestramento. Ma diciamo che i momenti istituzionali sono circa due alla settimana, quelli dove si simula la scomparsa di qualcuno che si nasconde e il cane deve trovare». Tra le ricerche alle quali ha partecipato Debora, anche se non con Eron, c’è stata quella relativa a Mannina: «Avevamo tutti una precisa area da battere, i nostri sono cani cosiddetti da scovo e abbiamo fatto diversi turni. Ma né i nostri cani né quelli delle forze dell’ordine sono riusciti a trovarlo».
L’uomo era stato sepolto in profondità e il corpo era poi stato sommerso dall’acqua: a queste condizioni anche l’eccezionale fiuto dei cani non riesce a percepire nulla.

Resto del Carlino