«ROMAGNA MIA» cantano Luca Carboni e i Landlord dal palco di piazzale Fellini, mentre si avvicina lo scoccare della mezzanotte. Hanno già tutti le mani sulle bottiglie di spumante, pronte a essere stappate per salutare il 2016. E’ qui la festa? No, è ovunque, a Rimini. Negli hotel e nei ristoranti che continuano a sfornare pietanze e sorrisi. In una piazza Cavour che già all’ora del brindisi è gremita come nelle migliori occasioni. Lungo le strade brulicanti di turisti e riminesi, di ragazzini in sneaker e piumini e famiglie coi figli in passeggino che si fanno strada tra la folla.
E’ IL VOLTO della Rimini capace, per una notte, di fare il pieno come in agosto, come alla Notte rosa. Non è la prima volta, eppure nonostante la concorrenza (anche delle località vicine) Rimini ha recitato il ruolo della protagonista e si è confermata ancora una volta la regina di fine anno. Con i tanti Capodanni sparsi in città, dal Teatro Galli (bellissimo lo spettacolo proiettato sul futuro palco, con la vista finale della Rocca Malatestiana) al Teatro degli Atti, dove si è ballato fino allo sfinimento al ritmo di salsa e rock, da piazza Cavour e l’ala moderna del Museo trasformati in discoteca al Fulgor riaperto per una notte. E il segno della festa riuscita è stato anche nel vedere ancora, alle 3 passate, i visitatori in coda al Museo e alle varie mostre, con centinaia di persone a scattare selfie per mandarli agli amici e raccontare Questa è Rimini. «Un successo da record, con 150mila persone in festa tra il mare e il centro storico», azzarda con i numeri il giorno dopo il sindaco Andrea Gnassi. Al di là delle cifre, resta negli occhi una Rimini ormai capace di dare il meglio di sé a Capodanno, forse ancora di più che in altre occasioni. Al punto tale che ormai il ‘concertone’ in piazzale Fellini, dominato quest’anno da un pimpante Luca Carboni e prima ancora dai riminesi Landlord visti a X Factor, è diventato solo ‘uno’ dei tanti appuntamenti, e forse neanche il principale.
CARBONI, dal canto suo, è stato all’altezza della platea, riservandosi i pezzi migliori per i momenti clou. E poi intonando Romagna mia insieme ai Landlord e a Gnassi, prima del brindisi e dei fuochi di mezzanotte. Unico momento di gelo quando, a un minuto dalla mezzanotte, ha ridato la parola al sindaco, e dal pubblico qualcuno ha rumoreggiato. «Ora non vorrete mica che mi metta a fare il presentatore…», ha allargato le braccia Carboni. Che si è confermato quello che canta sono sempre Luca lo stesso, deliziando i tanti turisti accorsi in massa (con tanto di striscioni e cartelli) per applaudirlo e ballare con lui. L’immagine che resta di questo Capodanno è però il brindisi in piazza Cavour, stipata da ragazzi che ballano con i dj di Radio 105, da famiglie e nonni a spasso da un angolo all’altro. Gli accenti si confondono, c’è tantissima Italia in questa lunga notte riminese, baciata dal meteo favorevole. «Certo, avevamo il calendario e il tempo a favore, ma bisognava farsi trovare pronti – osserva Gnassi – E Rimini l’ha fatto. Il Capodanno è diventato un prodotto turistico, che dà lavoro e fa girare l’economia». Per molti, ma non per tutti. L’altra notte era impossibile non notare i diversi bar chiusi, anche in piena piazza Cavour. Uno addirittura (il Caffè Cavour), era stato transennato con le bandelle, con un bodyguard impegnato a sorvegliare la zona… Non proprio il massimo. Così come i tanti ragazzi ubriachi visti durante la notte. Ma per fortuna la notte è passata liscia, e al mattino presto Rimini si presentava già ripulita. Pronta per cominciare il 2016.
Resto del Carlino