
La coppia, residente nel riminese, stava insieme da tempo e aveva anche un figlio. Il rapporto era andato bene per qualche anno, fino a quando lui non era stato arrestato con l’accusa di spaccio. E, ha raccontato lei, quando era tornato a casa dal carcere le cose erano cambiate. L’uomo era infatti diventato violento, spesso la picchiava senza ragione e soprattutto voleva continuamente avere rapporti sessuali. Con il passare del tempo, la situazione era degenerata e lei rispondeva picche alle sue pretese. Poi, improvvisamente si era calmato, e aveva cominciato ogni sera a preparare un cappuccino per entrambi. «Così dormiamo tranquilli», le diceva. Lei aveva accettato quella che sembrava un’offerta di pace e che era diventata un’abitudine quotidiana. L’unica cosa che notava inizialmente era che la notte faceva tutto un sonno, e la mattina dopo era come se non avesse ricordi. All’inizio non aveva dato troppa importanza a questa sensazione. Ma poi qualcosa l’aveva messa in allerta.
La mattina trovava intorno al letto fazzolettini di carta, e si domandava a cosa servissero. Via via era diventata sempre più sospettosa, fino a scoprire tracce di rapporti sessuali sul letto matrimoniale. Rapporti però che lei non ricordava di avere avuto, perchè continuava a svegliarsi senza ricordi, come se non fosse successo niente. Ma una mattina si era svegliata prima del ‘tempo’, forse perchè la dose di sonnifero che lui le aveva messo nel cappuccino non era stata sufficiente. E se l’era trovato addosso. A quel punto sconvolta aveva ricostruito tutto e capito a cosa serviva quel cappuccino che le faceva bere tutte le sere prima di andare a letto. La drogava così da poterla violentare senza che lei si accorgesse di nulla. Fuori di sè, la donna, assistita dall’avvocato Giovanni Benzi, aveva deciso di andare a denunciare il compagno, raccontando anche dei maltrattamenti che era stata costretta a subire prima che lui cominciasse a drogarla. L’uomo era così finito sotto inchiesta per violenza sessuale aggravata e ieri mattina si è aperto il processo. La prima a testimoniare è stata proprio la vittima che ha confermato la sua versione. Il Resto del Carlino
La mattina trovava intorno al letto fazzolettini di carta, e si domandava a cosa servissero. Via via era diventata sempre più sospettosa, fino a scoprire tracce di rapporti sessuali sul letto matrimoniale. Rapporti però che lei non ricordava di avere avuto, perchè continuava a svegliarsi senza ricordi, come se non fosse successo niente. Ma una mattina si era svegliata prima del ‘tempo’, forse perchè la dose di sonnifero che lui le aveva messo nel cappuccino non era stata sufficiente. E se l’era trovato addosso. A quel punto sconvolta aveva ricostruito tutto e capito a cosa serviva quel cappuccino che le faceva bere tutte le sere prima di andare a letto. La drogava così da poterla violentare senza che lei si accorgesse di nulla. Fuori di sè, la donna, assistita dall’avvocato Giovanni Benzi, aveva deciso di andare a denunciare il compagno, raccontando anche dei maltrattamenti che era stata costretta a subire prima che lui cominciasse a drogarla. L’uomo era così finito sotto inchiesta per violenza sessuale aggravata e ieri mattina si è aperto il processo. La prima a testimoniare è stata proprio la vittima che ha confermato la sua versione. Il Resto del Carlino