Rimini. Caro Diario: Scuola, “Fai bene”….di Stefano Benaglia

Caro Diario, se dovessi trovare un titolo alla nostra chiacchierata di oggi sarebbe: “Fai bene” l’area cani che ti faccio costruire le case.

Vado in ordine, cercando di non omettere niente e di spiegare al meglio. 

Ieri sera ho partecipato all’incontro organizzato dall’amministrazione sullo spostamento dell’area cani dal parco Don Tonino Bello verso l’ex campo da calcetto in via Padre Igino Lega. Tralasciando l’infelice decisione di togliere un campo da calcetto, degradato per mancanza di manutenzione, per mettere al suo posto l’area sgambamento, vorrei soffermarmi sulle motivazioni dello spostamento. 

In prima battuta previsto all’interno del progetto piscina e parco, è stato stralciato perché verrà realizzato un’area inclusiva per bambini con disabilità, addirittura la più grande della regione. Questo perché, a detta degli assessori, a Viserba esiste la più alta concentrazione di bambini con disabilità, con dati così in aumento da essere considerati allarmanti. Difficile contestare una scelta del genere quando, con abilità comunicativa e numeri non verificabili, viene posta la scelta tra bambini con disabilità e cani. Ho chiesto se ci fosse l’intenzione politica di acquisire l’area denominata Pozzi, confinante con la piscina e da sempre inutilizzata dalla proprietà per essere inglobata nel parco e poter ospitare al proprio interno l’area cani. La risposta è stata di difficile comprensione, senza impegni precisi ma con una cifra molto chiara che limita tale decisione: 2 milioni di euro. Si Caro Diario, per acquisire un’area verde e attrezzarne una parte a sgambamento il costo, numeri dell’assessore ai lavori pubblici, è 1/3 della scuola Fai Bene di Viserbella. 

E cosi arriviamo a parlare della famosa scuola. Nata nei deliri del periodo delle grandi opere Gnassiane con la delibera di giunta 73 del 24/02/2015, ha come obiettivo superare “le gravi carenze strutturali delle scuole Carla Ronci, Anna Frank, Orsoleto”. Non lo dico io, lo dice la delibera di giunta. È rimasta per anni un oggetto misterioso, conosciuta ai pochi e mai discussa con la cittadinanza, che nell’ultimo anno ha avuto un ritorno mediatico importante. L’assessore ex scuola oggi lavori pubblici continua a dire che non verranno chiuse le scuole di Rivabella e Orsoleto, ma che Fai Bene sarà la nuova scuola di Torre Pedrera.

Perché non annunciarla quindi come tale? Perché non è a Torre Pedrera, non è a Viserbella né a Viserba monte ma è in mezzo al nulla, in un’area scomoda per essere raggiunta facilmente dalle famiglie senza usare la macchina. Risulta molto strana una decisione del genere soprattutto se si considera il costo della nuova costruzione e la denatalità con il futuro inverno demografico. 

Esiste solo una motivazione per fare una scuola in mezzo alla campagna tra la ferrovia e la statale: una nuova, gigantesca, lottizzazione. Allora una nuova scuola, con 10 classi e palestra ha un senso logico e fa vendere più facilmente le case, altrimenti è solo una perdita di soldi.  

Aggiungo un altro tassello. I due assessori ieri si sono adoperati per rassicurare che l’area cani nel campo da calcetto è solo provvisoria e che sono al vaglio dell’amministrazione due aree dove fare la definitiva area cani. Ho il presentimento che una delle due potrebbe essere in via Lotti, vicino al campo da calcio di Viserbella, area da sempre poco frequentata e poco abitata. Un posto insolito dove valutare un’area cani, lontana dai cittadini. Dai cittadini attuali, non da quelli che potranno venire. 

Caro Diario lascia un senso di umiliazione per la politica pensare che per un’area cani è stata indetta giustamente un’assemblea, mentre per una rivoluzione del modo di vivere la scuola e la socialità di tutta Rimini Nord ci dobbiamo affidare a comunicati stampa e post di facebook pieni di numeri a caso. lo spettro di altro cemento, nel silenzio colpevole e omertoso dei circoli, si unisce ad una tattica comunicativa orribile fatta di continui rimandi a numeri inverificabili sui bambini con disabilità; una procedura ormai consolidata utilizzata anche ieri durante la discussione e che considero una tattica comunicativa vergognosa utile a nascondere dietro una falsa bontà d’animo il poco coraggio delle scelte politiche fatte.

Stefano Benaglia