Caro Diario, se ti dico due date: 5 giugno 2019 e 4 aprile 2023, cosa ti viene in mente? Probabilmente nulla, ma per Rimini nord sono due date fondamentali che certificavano, allora, degli eventi attesi da almeno cinquant’anni.
Ad inizio estate del 2019 il comune annunciava: “Via Diredaua, lunedì al via le prime opere di cantiere per l’allargamento dell’asse viario di Rimini nord”.
Dopo 6 anni dall’inizio dei lavori siamo ancora in attesa delle fermate dell’autobus e ormai credo sia chiaro che la vegetazione rampicante sulla massicciata non sia mai cresciuta e non lo farà mai. La foto a corredo mostra il disagio che deve affrontare chi vuole utilizzare il mezzo pubblico, che siano studenti, anziani, turisti. Una situazione surreale, anche perché credo non si sia mai visto un tale livello di lassismo su un argomento tanto semplice da risolvere quanto essenziale per chi utilizza l’autobus. Fa strano doverne scrivere ogni 4 mesi, perché nella città “dove tutto è possibile” dovrebbe essere una banalità e invece 6 anni di attesa.
Il 4 aprile 2023 invece sul sito del comune possiamo leggere: “Al via la nuova rotatoria tra via Verenin Grazia e SS16. Uno snodo viario importante per Rimini nord.” Ad oggi la rotonda non è ancora completata, nonostante nella riunione primaverile a Torre Pedrera fosse stato annunciato il termine lavori durante l’estate. Qualche giorno fa è uscito l’ennesimo comunicato in cui si titolava: “Si avvia la definitiva conclusione dei lavori sulle rotatorie tra statale 16 e superstrada di San Marino, e a Viserba Monte, tra statale 16 e via Verenin Grazia”. Lo so, l’estate finisce il 20 di settembre, forse sono prematuro nello scriverne ma l’andazzo direi che è chiaro. Anche in questo caso viene da chiedersi come sia possibile due anni e mezzo per una rotatoria giudicata “tecnicamente semplice” dagli stessi funzionari comunali.
Aggiungo, giusto per rinfrescare la memoria di chi ci legge, che siamo ancora in attesa della sistemazione del vecchio mulino della Corderia, o almeno di una bozza di progetto come promesso nell’aprile del 2024 dall’allora assessora Frisoni. Tutto tace, ma il mulino crolla.
Caro Diario, il nostro compito di cittadini è quello di custodire i nostri territori da questi affaristi senza scrupoli, che utilizzano la macchina amministrativa a loro piacimento, che mentono ai cittadini, che rispondono con arroganza e minacce alle legittime richieste di spiegazione. Siamo cittadini del nostro tempo e custodi dei nostri luoghi.
Stefano Benaglia