SCAVA scava, questa volta dal terreno non è emersa qualche altra antica tomba romana, ma una bomba. Un ordigno risalente alla Seconda guerra mondiale, affiorato ieri intorno alle 10 nel corso dei lavori di bonifica dei terreni in piazza Malatesta e intorno a Castel Sismondo, necessari per avviare gli scavi archeologici. Il residuato bellico è stato ritrovato ad appena un metro di profondità, quasi all’angolo del parcheggio a ridosso delle mura, all’altezza dell’incrocio fra la Circonvallazione occidentale e via Fracassi. Insomma, è bastato cominciare a scavare per far tornare alla luce la bomba inesplosa. Più che una bomba, si è scoperto poi con l’arrivo degli artificieri, si trattava di un semplice proiettile d’artiglieria calibro 88, risalente alla Seconda guerra mondiale, e della lunghezza di circa 40 centimetri. A Rimini, anche negli ultimi anni, sono state ritrovate bombe di ben altre dimensioni. Ma ieri mattina, appena è stato fatto il ritrovamento, dopo un rapido vertice tra Comune, Prefettura e Questura è scattata la procedura che si attua normalmente in queste occasioni. Evacuando (per quanto possibile) la zona interessata dal ritrovamento nel raggio di circa 150 metri, e chiudendo immediatamente la strada a tutti i veicoli.
COSÌ hanno fatto i vigili, che intorno a mezzogiorno hanno cominciato a transennare la zona e a chiudere il tratto di via Circonvallazione occidentale tra via Fracassi e la rotonda di piazza Malatesta. Una quindicina gli agenti impegnati, coordinati sul posto dall’ispettore capo Carla Tavella, e a dar loro man forte è arrivata in pochi minuti anche un’altra ventina di uomini tra polizia, carabinieri e alcuni della Protezione civile. I vigili, dopo aver chiuso la strada, hanno cominciato a fare il giro di case e negozi, invitando tutti i commercianti a lasciare subito l’attività. Doveva essere evacuato anche l’asilo ‘Girotondo’, ma alla fine i bambini – non potendo le mamme e i papà arrivare immediatamente – sono rimasti dentro la scuola. Per precauzione sono stati spostati tutti in un’aula al piano terra, la più lontana dalla zona di ritrovamento dell’ordigno, fino a quando i genitori, tra non poche difficoltà (vista la strada chiusa) sono riusciti a prenderli e a portarli a casa. Lo stesso invito delle forze dell’ordine a uscire subito è stato rivolto anche ai residenti. E a chi proprio non poteva andarsene, i vigili hanno chiesto espressamente di «non muoversi per nessun motivo», fino a quando non fossero finite le operazioni di rimozione dell’ordigno. Per fortuna ieri mattina gli artificieri non erano lontani da Rimini. Quando gli uffici del Comune hanno contattato l’esercito una squadra della ‘Folgore’ di Legnago era già in zona, e così intorno alle 12,30 i soldati erano già sul posto, pronti a iniziare la rimozione della bomba.
NEL FRATTEMPO lungo le strade intorno a via Circonvallazione si era già formata un po’ di fila, inevitabile a quell’ora di punta e per di più in un giorno di mercato. Alcuni non sono riusciti a prendere le auto parcheggiate nell’area di sosta che si trova sotto le mura di Castel Sismondo, e hanno dovuto attendere pazientemente la fine delle operazioni. Per fortuna, tutto si è risolto nel giro di un’ora e mezza circa. Già intorno alle 14 infatti, grazie al tempestivo arrivo degli artificieri, l’ordigno bellico è stato rimosso dagli scavi e portato via in sicurezza, permettendo così ai vigili di riaprire le strade, e ai residenti evacuati di tornare nelle case. Per la cronaca, la bomba è stata portata a Pietracuta, dove gli artificieri l’hanno fatta brillare, come già era avvenuto in passato per altri ordigni inesplosi ritrovati nella nostra provincia.
Resto del Carlino