Rimini. “Chi ha ucciso il Natale”?

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Il nome di questa simpatica e ormai tradizionale iniziativa comunale «Rimini Christmas Square» in lingua inglese non significa nulla come composizione sintattica. Ossia: per un parlante inglese esso significa Rimini-Natale-Quadrato e farebbe fatica a comprendere di cosa si tratti. Lo stesso poi di tante altre formule partorite dal Comune quando si avventura in lingue straniere. Non basta mettere a fianco tre parole. Ebbene questi comunicatori ed esperti di calembour in forza al Comune non sanno! E se quando partoriscono slogan in lingua italiana cadono quasi sempre nel copia-incolla di altre città o nel banale, sulle lingue straniere sono un disastro. Lo stesso “Ice Village” è una forzatura perché a evoca una “cittadina-realizzata-in-ghiaccio”. Quindi, come è debole la Notte Rosa (che non ha alcun aggancio ad alcunché) o Il Capodanno più lungo del mondo, esagerato: almeno a Riccione si sono limitati alla pista più lunga d’Europa, allo stesso modo, e anzi peggio, quando si adottano espressioni inglesi per dare un’aria di internazionalità si sprofonda nel provincialismo. Quindi per non essere sterile come critica consiglio di utilizzare un esperto in materia.
a.s.
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Parla come mangi, immagino che intendesse dire questo. Anche se, per quel poco che so, square si intende piazza e quindi il discorso torna. Ma non c’è dubbio che l’abuso di parole straniere mina non solo l’italiano ma le nostre fragilissime certezze. Il Natale deve avere un effetto allucinogeno sui confezionatori di feste, eventi, tombolate. A partire dal nome Christmas, probabilmente più chic e più cool della versione nostrana. Le luminarie diventano lights, la piazza è un village, il ghiaccio è solo ice. E potremmo andare avanti per ore. Poi c’è il capitolo lunghezza. Tutto è esagerato, le piste di pattinaggio sono pianure, i capodanni durano secoli, come se il resto del pianeta fosse un villaggio Lego. Lungi da noi l’idea di un Natale autarchico, ma prima di allargarsi con l’inglese non sarebbe male concentrarsi con il caro vecchio italiano. Sapesse quanto ce n’è bisogno…
Resto del Carlino