Rimini, chiuso il gruppo Facebook “Mia Moglie”: la consigliera di parità Adriana Ventura invita a denunciare

Il caso del gruppo Facebook “Mia Moglie”, chiuso nei giorni scorsi dopo aver raccolto oltre 32 mila iscritti, torna al centro dell’attenzione. Il gruppo veicolava immagini sessualmente esplicite di donne riprese di nascosto nelle loro abitazioni o contesti privati, configurando reati che spaziano dalla diffusione illecita di materiale sessualmente esplicito all’interferenza nella vita privata, e potenzialmente alla pedopornografia qualora fossero coinvolti minorenni.

La consigliera di parità della Provincia di Rimini, Adriana Ventura, ha diffuso una dichiarazione in cui sottolinea l’urgenza di affrontare la vicenda: “Non si può tacere: è necessario parlare di questa vicenda per svegliare le coscienze e rifiutare questo tipo di comunicazione, sollecitando i nostri governanti a intervenire con urgenza per rafforzare gli strumenti di prevenzione. È indispensabile che piattaforme come Meta applichino pienamente il Digital Service Act e adottino sistemi di controllo rigidi”.

Ventura ha invitato le donne coinvolte, “vittime involontarie” del gruppo, a trovare il coraggio di denunciare, senza chiudersi nel silenzio: “Possono contattare anche l’Ufficio della Consigliera di Parità della Provincia di Rimini, che ha già seguito nel 2017 un caso analogo, il cosiddetto ‘catalogo delle donne single di Lecco’, conclusosi con una condanna definitiva in Cassazione”.

La consigliera ha evidenziato l’importanza della collaborazione tra piattaforme social e autorità per identificare i responsabili: “Chiediamo con forza che Meta vigili sulla possibile riapertura, sotto nuovo nome, di gruppi simili e rifiuti ogni forma di maschilismo tossico sui propri social”.

L’Ufficio della Consigliera di Parità rimane a disposizione delle donne per consulenza e supporto, sia per procedimenti penali sia per azioni preventive amministrative, secondo le procedure del Garante per la protezione dei dati personali.

Per segnalazioni o supporto, le vittime possono contattare la Polizia Postale tramite www.commissariatodips.it o scrivere a: adriana.ventura@provincia.rimini.it