Rimini. Chiusura del Coco. Padre di Lamberto: ”Un atto di giustizia per mio figlio”

Lamberto-Lucaccioni«Non sono ancora tornato al lavoro. Non me la sento anche se lo farò quanto prima, se non altro per Lamberto. Lui avrebbe voluto così: quando ero giù e magari stanco, infatti, mi spronava a reagire». È distrutto dal dolore, Livio Lucaccioni, ma non si sottrae al confronto neanche sulla notizia del giorno: la chiusura per quattro mesi della discoteca Cocoricò di Riccione. «Non ho desiderio di vendetta, ma di giustizia sì – dice –. Nascondere che io non sia contento del provvedimento sarebbe una bugia. Lo devo a Lamberto, è come se fosse ancora seduto vicino a me. Lui vorrebbe che io mi adoperassi per la giustizia».

IN TANTI in questi giorni si sono stretti intorno alla famiglia: «Ringrazio tutti quelli che mi hanno dato affetto. Il vescovo, gli amici, l’avvocato Roberto Bianchi, l’intera città. Cercherò di reagire anche per loro». E se si trovasse davanti a quel ragazzo che ha passato la droga a suo figlio? «Non sono certo io che lo devo andare a cercare – replica –. Le domande ci sarebbero, tante. Ma ho una sofferenza così grande che ora preferisco non incontrarlo». E ancora: «Niente e nessuno ci restituirà il nostro Lamberto ma la chiusura del locale nel quale quella notte maledetta si è sentito male e poi… è una cosa che in qualche modo ci aiuta».  (…) Il Resto del Carlino