QUANTI verranno riassunti, nella ‘nuova’ Cna, ancora è difficile prevederlo. Ma la volontà dell’asssociazione, alle prese con i gravissimi debiti ereditati dalla gestione di Salvatore Bugli, è quella di ripatire da gennaio mettendo sotto contratto «quanti più dipendenti possibili». Per farlo, «si sta cercando di costituire una nuova società» che prenda il posto dell’attuale Cna servizi, l’azienda operativa dell’associazione, che ancora vanta (nonostante tutti i licenziamenti fatti nei mesi scorsi) una novantina di dipendenti. Nel frattempo però per i dipendenti della società, in liquidazione coatta da aprile, è arrivata la lettera di licenziamento firmata dal commissario, Luca Grossi, che sta traghettando Cna in un mare in tempesta, fatto di debiti (oltre 4 milioni), licenziamenti e cause legali avviati da chi è stato messo da parte. Alcuni ex dipendenti hanno fatto istanza al Tribunale per vedersi riconoscere almeno il Tfr (il trattamento di fine rapporto) maturato in questi anni alle dipendenze della Cna. E sono parecchi soldi. Per alcuni si parla di cifre vicine ai 50mila euro. «Non possono trattenere i nostri Tfr, specie dopo aver pagato fino all’ultimo centesimo chi ha trascinato Cna in questa situazione», attacca uno degli ex dipendenti.
NEL MIRINO c’è proprio Salvatore Bugli. E gli attuali vertici della Cna Rimini (che conta una decina di dipendenti, senza contare quelli della società Cna servizi in liquidazione) non escludono azioni legali proprio contro lo stesso Bugli, che ha diretto l’associazione per quasi vent’anni. Prima però c’è da salvare il gruppo. Per riuscirci, è arrivata in soccorso anche la Cna nazionale, pronta a costituire con le altre Cna romagnole una nuova società di servizi in grado di garantire in questo modo la continuità delle attività. Su questo, concordano anche i sindacati. Cgil, Cisl e Uil fanno notare, in una nota congiunta, che «il licenziamento collettivo dei dipendenti di Cna servizi, firmato dal liquidatore, era un atto dovuto, visto che l’azienda è in liquidazione coatta». In queste settimane i sindacati «stanno incontrando le varie Cna romagnole, per raggiungere l’intesa» e garantire così «la continuità aziendale e la ricollocazione dei dipendenti». Va detto che il commissario liquidatore Grossi, nella lettera inviata ai sindacati oltre un mese fa, aveva scritto come al momento non fossero pervenute offerte per cedere l’azienda. Ma la soluzione a cui si sta lavorando insieme alle altre Cna è proprio quella di una nuova società, in cui riassumere parte dei dipendenti dell’attuale.
Resto del Carlino