Era sicuro fosse l’amante della sua compagna. Per lui una coltellata dritta in gola. La vittima si è salvata, e ieri pomeriggio, Salvatore Zuccaro, 50 anni, originario di Lecce ma residente a Viserba, è stato condannato a cinque anni, 4 mesi e 20 giorni di carcere.
Era 25 settembre del 2014. Quando i due si vedono sotto casa di Zuccaro per “chiarire” il fatto che lui non è l’amante della moglie. Ma Zuccaro, all’epoca impiegato in un’azienda riminese, è convinto che la sua convivente abbia una relazione con lui, e pretende una spiegazione.
Discutono animatamente, poi l’altro se ne va e Zuccaro rientra. Sembra finita, ma una volta a casa, comincia a discutere anche con la compagna. Richiama il presunto amante e fissa un secondo appuntamento nei pressi della stazione ferroviaria di Viserba. I due si incontrano poco dopo le nove e mezza di sera. La lite è ancora più furiosa di prima. «Mi hai rubato la donna» e colpisce il rivale alla gola con un coltello da cucina che evidentemente si è portato dietro.
IL FERITO scappa, nonostante stia perdendo molto sangue e si rifugia nel primo bar che trova e fa il nome della persona che l’ha accoltellato. Zuccaro intanto, prima di scappare, trancia le gomme della Fiat Punto dell’altro. Mentre il ferito viene portato in ospedale in prognosi riservata, i carabinieri cominciano la caccia all’uomo ma due ore dopo lui si presenta in caserma.
Zuccaro esce dalla caserma in manette, con l’accusa di tentato omicidio. Ieri mattina, l’udienza si è chiusa con una condanna a quasi cinque anni e mezzo di reclusione.
Sara Ferranti