Rimini. Concerto Jovanotti. Cani poliziotto e controlli. “Ma qui è festa”

canepoliziotto«SIGNORINA, apra la borsa per favore…». «Non penserà mica che abbia una bomba dentro», abbozza lei, in jeans e tacchi alti, mentre mostra il contenuto al poliziotto. Dentro, nel ventre del 105 Stadium, la musica rimbomba già dagli altoparlanti e il maxi palco è illuminato in tutto il suo splendore. Ma per poterlo ammirare, bisogna prima superare la serrata fila dei controlli…
L’AVEVA fatto capire dai giorni scorsi la questura di Rimini, che il concerto di Jovanotti ieri al 105 Stadium (gremito da oltre 5mila persone) avrebbe ricevuto un’attenzione particolare da parte delle forze dell’ordine, dopo gli attentati a Parigi. E così è stato. Oltre una sessantina di uomini tra polizia (compresa la scientifica), carabinieri e guardia della finanza, anche con unità cinofile e agenti in borghese, ha sorvegliato ieri sera il palasport riminese, considerato uno dei luoghi più ‘sensibili’ a Rimini dopo la strage al Bataclan. A loro si sono aggiunti poi i controlli svolti da decine di steward (pagati dall’organizzazione) per fare in modo che tutto filasse liscio.
LE MISURE di sicurezza disposte dal questore erano state chiare: nessuna ‘militarizzazione’ dello sport, ma uno schieramento capillare di uomini all’ingresso e anche all’interno della sala (una volta iniziato il concerto) e controlli accurati su tutti gli spettatori. Così, tutti coloro che entravano con uno zainetto o una borsa erano costretti a mostrare il contenuto, lasciando agli addetti alla sicurezza eventuali bottigliette e lattine. C’è chi non ha gradito il grande zelo nei controlli, ma le forze dell’ordine e gli steward sono stati inamovibili e risoluti, com’è giusto che sia in questi giorni. E’ stato usato anche il metal detector in alcuni casi, mentre sono state decine e decine le persone che agenti e i carabinieri hanno perquisito da cima a fondo, prima di consentire loro l’accesso. «Ma lo fanno in nome della nostra sicurezza, io lo trovo giusto», osserva Katia, mentre attende l’amica fermata per i controlli all’entrata.
QUALCUNO invece non l’ha affatto mandata giù. «Così si esagera, neanche allo stadio ti perquisiscono in questo modo…», sbuffa un ragazzo. Di lamentele in realtà ce ne sono state poche. «In fondo fanno il loro lavoro, e lo stanno facendo bene. Ma gli show di Lorenzo sono sempre una festa, nessuno va a vederli con cattive intenzioni», aggiunge con tono sicuro Marta, che di concerti di Jovanotti ne ha già visti parecchi. In ogni caso, meglio non rischiare. E così hanno fatto ieri gli uomini schierati al palasport per ‘vegliare’ su Jovanotti e sul pubblico, controllando e anche perquisendo. Stasera al 105 Stadium Jovanotti darà il bis, e la guardia non sarà meno alta.

Resto del Carlino