La Corte di Giustizia europea ha deciso che il rinnovo delle concessioni balneari deve essere deciso attraverso le gare pubbliche a partire dal primo gennaio 2024. Nonostante la disperazione degli operatori balneari, che hanno cercato di dimostrare che non esiste carenza di “materia prima”, i Comuni devono fare partire il percorso delle evidenze pubbliche entro il 27 luglio. Se il governo non deciderà cosa fare, si verificherà il caos totale. Anche se la sentenza della Corte di giustizia sembra negativa, Confartigianato imprese balneari crede che sia possibile interpretarla in modo da mettere in salvaguardia le imprese, a partire dalla scarsità della risorsa. Tuttavia, Roberto Biagini del Coordinamento nazionale Mare libero ha espresso la sua opinione che le evidenze pubbliche siano imposte dal Trattato funzionamento Unione europea e non sono influenzate dalla disponibilità della risorsa. Il presidente di Legacoop Romagna ha concluso che è necessario un impegno congiunto della politica nazionale, degli enti locali e delle associazioni del settore per garantire che le imprese balneari possano continuare la loro attività.
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