Rimini. Concorso all’AUSL pilotato. Indagato primario di Oculistica

dottoriAVREBBE pilotato un concorso dell’Ausl, favorendo un candidato. E lo avrebbe fatto essendo lui, a Rimini, il presidente della commissione (composta da altri due membri, un professionista ravennate ed uno faentino) ed anche il primario di Oculistica. Un autentico ciclone giudiziario quello che si è abbattutto su Luca Cappuccini, 53 anni, riminese, già primario al Maggiore di Bologna e dal 2005 al 2011 direttore della Struttura complessa di Oculistica a Reggio Emilia. Il medico riminese risulta iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Rimini. Ma al terzo piano del tribunale le bocche rimangono assolutamente cucite. Le indagini sono in pieno corso e la situazione risulta molto delicata. L’inchiesta c’è e pesa. Le ipotesi di reato che pendono sul capo del dottor Cappuccini (difeso dall’avvocato Paolo Righi del foro di Rimini) sono rivelazione di segreto d’ufficio e falso. Insieme a lui è indagato anche un giovane medico. Tutto sarebbe nato da un esposto fatto all’indomani del concorso ‘incriminato’. Un concorso Ausl, ‘per titoli e colloqui’, che si è svolto ai primi di luglio fra Forlì, Cesena e Rimini. Cappuccini nella nostra città era il presidente della commissione, nelle altre due località figurava come membro della commissione stesso. Doveva essere assegnato un posto di sei mesi per un medico che aveva chiesto l’aspettativa.
Stando alle accuse formulate, il primario di Oculistica avrebbe agevolato un candidato. Da qui la denuncia e le indagini. Indagini che sono continuate per mesi, in silenzio, ma che sono diventate di dominio pubblico quando gli inquirenti si sono presentati all’Ausl per compiere alcuni perquisizioni e sequestri. Sono state effettuate anche perquisizioni domiciliari nelle abitazioni dei due professionisti. Sono stati sequestrati i computer dei due medici. L’avvocato Paolo Righi, difensore del primario di Oculistica, dichiara: «Il mio assistito si professa innocente ed estraneo a qualsiasi addebito. Ed è convinto di poter dimostrare la sua completa estraneità tramite le indagini».

Resto del Carlino