
Un giovane tunisino di 21 anni, all’epoca dei fatti appena 18enne, è stato condannato a 3 anni e 6 mesi di reclusione e a una multa di 800 euro per rapina e porto di armi atti ad offendere. I fatti risalgono a novembre 2021, quando il giovane, insieme a un 25enne egiziano, avrebbe aggredito un connazionale di quest’ultimo per appropriarsi dell’incasso della giornata lavorativa.
Il 25enne, ex dipendente della vittima, aveva conosciuto il tunisino mentre era ospite presso la sua abitazione. Dopo tre giorni, il 25enne si presentò con segni di violenza sul volto e, armato, uscì di casa per affrontare il suo ex datore di lavoro e i suoi collaboratori nel sottopasso di viale Madrid a Miramare.
La procura aveva richiesto una pena più severa, pari a 4 anni e 6 mesi di reclusione e 3000 euro di multa, sostenendo che il tunisino avesse partecipato attivamente all’aggressione. La difesa, rappresentata dall’avvocata Cinzia Bonfantini, ha invece argomentato che il giovane fosse rimasto in disparte, mentre un secondo uomo non identificato avrebbe assistito il 25enne egiziano durante l’azione. Questo secondo individuo, non presente nel processo, è attualmente irreperibile.
Inoltre, la legale ha evidenziato come le stesse vittime avessero dichiarato l’assenza di responsabilità del tunisino. La notte seguente l’incidente, il giovane fu aggredito da sconosciuti che entrarono nel suo appartamento, ma le indagini su questo episodio sono state archiviate.
Il 25enne egiziano, a sua volta accusato di rapina e porto abusivo di armi, ha ricevuto una sentenza di non luogo a procedere, essendo già espatriato dall’Italia. Qualora decidesse di tornare nel paese, potrebbe essere sottoposto a un procedimento giudiziario.