L’eliminazione definitiva della web tax, prevista all’interno dell’intesa tra Italia e Stati Uniti per scongiurare nuovi dazi commerciali, accende la protesta delle imprese locali. A prendere posizione è la Confesercenti provinciale di Rimini, che denuncia una decisione ritenuta pericolosa e iniqua.
Per il presidente dell’associazione, Fabrizio Vagnini, la rinuncia alla tassazione dei giganti digitali rappresenta una resa inaccettabile sul piano dell’equità fiscale. Nonostante fosse stata approvata nel 2024, la web tax non è mai entrata in vigore concretamente, e ora si appresta a essere cancellata del tutto. Un errore, secondo Vagnini, che rischia di consolidare un sistema profondamente squilibrato a favore dei grandi operatori globali.
Il presidente evidenzia come i colossi del web continuino ad operare sul mercato italiano senza contribuire in modo proporzionato al fisco, mentre le imprese locali, anche nel riminese, sostengono regolarmente imposte e adempimenti. Negozi, pubblici esercizi e fornitori di servizi si trovano così a competere in condizioni impari, con un forte impatto sull’economia reale dei territori.
“È comprensibile l’esigenza di ridurre le tensioni internazionali – osserva Vagnini – ma ciò non può avvenire a scapito della giustizia fiscale e del tessuto economico locale”.
L’associazione di categoria lancia dunque un appello affinché si ripensi l’accordo commerciale e si tutelino le imprese che generano occupazione e valore sul territorio, evitando di lasciare campo libero a chi sfrutta i mercati senza condividere i costi della comunità.