UN defunto su tre viene cremato. «Pensiamo di aumentare questa percentuale dal momento in cui sarà attivo anche a Rimini il Tempio crematorio, e non ci sarà più la necessità per i famigliari di rivolgersi ai forni di Cesena, Faenza o Ravenna». L’assessore Irina Imola è convinta che il 36% di persone o famigliari che già oggi sceglie la cremazione, non possa che aumentare. I lavori per la realizzazione del Tempio crematorio procedono, ed entro febbraio il cantiere sarà terminato lasciando spazio al collaudo dell’impianto. La spesa complessiva per il Comune si aggira sui 3 milioni di euro. «Per la Pasqua – prosegue l’assessore – pensiamo di essere in grado di offrire questo servizio». Ma c’è una parte di Rimini dove la percentuale di cremazioni si abbassa in modo consistente. Se in città aumentano le persone che scelgono di essere ridotte in cenere, nel forese l’attaccamento al tombino o loculo, è forte. Non è un caso se al momento nei vari cimiteri del forese non ci sono posti disponibili se si escludono rari casi.
Al contrario al cimitero monumentale i posti disponibili sono circa 1700, il che allontana il momento nel quale si dovrà ricorrere a nuovi investimenti per ampliare la struttura (non prima del 2017). Tuttavia sono previsti lavori riguardanti il miglioramento funzionale e l’adeguamento delle strutture. Il progetto esecutivo è già stato approvato e prevede la spesa di 288mila euro necessari per il restauro dei colombari del settore levante, il rifacimento delle coperture ed il ripristino delle facciate.
Nel forese, il Comune sta prevedendo lavori di ampliamento dei piccoli cimiteri per garantire nuovi loculi nei prossimi anni. In questo periodo sono in corso i cantieri nel camposanto di Casalecchio. Assieme agli ampliamenti dei cimiteri di San Martino Montelabbate e Santa Maria in Cerreto, entro la primavera dovrebbero essere consegnati 372 nuovi tombini singoli e 184 doppi. Gli uffici hanno avviato anche la progettazione di altre strutture. Quattro sono i cimiteri nei quali si interverrà nei prossimi anni: San Vito, San Lorenzo in Monte, San Lorenzo in Correggiano e Corpolò, dove sono rimasti una manciata di loculi liberi. A Corpolò, di recente, era aprile, è stata inaugurata la cappella la cui costruzione risale alla fine dell’800. Sono in fase di progettazione anche gli interventi nei cimiteri di Sant’Aquilina, dove il terreno ha ceduto in alcuni punti delle strutture, e Santa Giustina per eliminare gli effetti delle infiltrazioni. Infine i servizi cimiteriali verranno spostati quando sarà terminata una nuova palazzina nell’angolo lato Viserba del cimitero monumentale. Costo previsto un milione di euro.
Resto del Carlino