Da ieri la gru impiegata dalla cooperativa Cesi di Imola, che si è assicurata l’appalto per il restauro del teatro (e anche quello per ultimare i lavori al foyer) troneggia sul Galli. Con i suoi 50 metri d’altezza (e i 65 di lunghezza del braccio) resterà lì in piazza Malatesta per un bel pezzo. I lavori, sulla carta, dovrebbero terminare, tra due anni, tra marzo e aprile del 2016.
Da contratto la Cesi ha 28 mesi per eseguire l’intervento. Ma i primi mesi di cantiere sono andati a rilento, accumulando così già un ritardo. La gru doveva essere montata alcune settimane fa, ma l’azienda non ha potuto iniziare prima l’intervento di recupero dello storico teatro polettiano per via di alcuni importanti ritrovamenti archeologici. Durante gli scavi e i lavori intorno al perimetro del teatro sono riemerse otto tombe di età tardo romana.
Solo il ritrovamento delle tombe è costato un mese di lavori in più. Ci sono stati vari sopralluoghi della Soprintendenza, e alla fine le tombe state ripulite, sistemate e lasciate lì. D’altra parte, il comitato ‘Rimini città d’arte’ che in questi anni si è battuto per una ricostruzione del teatro Galli com’era e dov’era, ha sempre avvertito l’amministrazione che l’intera area di piazza Malatesta è un grande sito archeologico, che arriva fino a Castel Sismondo.
Ma le tombe non sono state l’unico contrattempo di questi mesi… Le condizioni di alcuni muri portanti del Galli si sono rivelate davvero pessime. Non a caso l’amministrazione comunale è stata costretta ad aggiungere un altro milione di lavori, proprio per rinforzare i lacerti polettiani (le due ali di mura esterne che congiungono il foyer con il teatro).
Un milione di euro che si somma ai 35 già finanziati, e in parte già spesi, per il restauro del foyer e del teatro. Quando gli operai hanno cominciato a mettere mano alle mura, la Cesi e l’amministrazione sono state costrette a rivedere in parte i tempi e le modalità del cantiere, proprio per intervenire sulle pareti. Il Resto del Carlino