Dopo la brutale aggressione avvenuta nella notte del 20 maggio a Rimini ai danni di un giovane, colpito alla testa con una bottiglia mentre prelevava denaro da un bancomat nel centro cittadino, Democrazia Sovrana e Popolare (DSP) interviene con un comunicato carico di preoccupazione e proposte.
«Non possiamo più restare in silenzio», afferma Arianna Mingozzi, coordinatrice provinciale di DSP Rimini, che sottolinea come l’episodio sia solo l’ultimo di una lunga serie di atti violenti che stanno minando la percezione di sicurezza nella città.
DSP esprime vicinanza alla vittima, augurandogli una pronta guarigione, e ringrazia pubblicamente soccorritori e forze dell’ordine per il tempestivo intervento. Ma, secondo il movimento, non basta più l’indignazione: è il momento di agire.
La sicurezza, si legge nella nota, non è un tema politico, ma un diritto universale, che riguarda ogni cittadino, in ogni quartiere e a ogni ora del giorno. Da qui la proposta di istituire un “Consiglio Civico per la Sicurezza”, un organismo partecipato da cittadini, tecnici, associazioni e forze dell’ordine, con l’obiettivo di individuare soluzioni concrete e condivise.
«Rimini ha bisogno di fatti, non di slogan», ribadisce DSP, che si dice pronta a dare il proprio contributo per invertire la rotta e restituire alla città una dimensione vivibile, sicura e accogliente.
Il comunicato si conclude con un appello alla responsabilità collettiva: “Se non cominciamo ora, rischiamo una spirale irreversibile di insicurezza”. Un messaggio forte, che mira a coinvolgere istituzioni e cittadini in un progetto di rinnovamento civile e urbano.