HA SEMPRE tenuto al suo aspetto fisico, soprattutto ai suoi capelli. Non passava settimana, infatti, che una riminese sulla sessantina (assistita dall’avvocato Piero Venturi) non andasse in qualche salone di bellezza per la cura della sua capigliatura. Così aveva deciso, su consiglio di qualche amica, di rivolgersi ad una parrucchiera per un trattamento lisciante. Un’operazione come tante e neanche di grande difficoltà, fatta da chi vuole tenere a bada capelli che tendono al riccio. Ma la signora, durante quel trattamento incriminato, aveva subito notato che qualcosa non andava. Ad iniziare da un odore nauseabondo che usciva dal liquido che le era stato messo sulla testa. Una volta completato il tutto ed effettuata anche la messa in piega, la riminese era subito andata a casa. Qui però nel giro di poche ore la situazione era peggiorata velocemente: i capelli erano diventati stopposi, poi ricci, poi sempre più ingestibili. Un autentico disastro e non solo da un punto di vista estetico. Così la riminese, comprensibilmente preoccupata, l’indomani si è subito rivolta ad una parruccchiera di fiducia per un consulto: «Ti hanno bruciato fin alla radice i capelli. Adesso devi tagliarli se li vuoi salvare», è stata l’amara sentenza. Ed alla donna non è restato altro che tagliare le sue belle chiome. Ma questo le ha provocato un primo choc, tanto che il suo morale è andato in mille pezzi con un inizio di depressione. La sessantenne è stata costretta, una seconda volta, a tagliarsi i capelli quasi a zero per salvarli. E la sua depressione è di conseguenza peggiorata. La signora non riusciva più a guardarsi allo specchio senza la sua capigliatura. Così, dopo mesi di sofferenze psicologiche, ha deciso di chiedere giustizia ed, assistita dall’avvocato Piero Venturi, ha presentato denunciato contro la parrucchiera per lesioni.
