Denunciata, multata e anche sospesa dal lavoro. Perché il suo comportamento, anche se riguarda la sua vita privata e non quella in divisa, «è un grave danno d’immagine a tutto il corpo di polizia municipale di Rimini». E per questo palazzo Garampi userà la mano pesante contro la vigilessa denunciata per aver affittato un appartamento di sua proprietà ai vu’ cumprà. Ci era già ‘cascata’ l’anno scorso, e se l’era cavata con la multa. Ma un anno dopo, le cose non sono cambiate: quando i carabinieri sono tornati nella casa di proprietà della vigilessa riminese, hanno trovato 18 bengalesi (quasi tutti venditori abusivi), tutti stipati nell’appartamento un piccolo bilocale di una quarantina di metri quadrati che versava in condizioni igienico-sanitarie disastrose.
LA DONNA ha fatto ricorso contro la multa del 2014 (chiedendo anche al giudice la risoluzione del contratto d’affitto) e si è giustificata dicendo di aver affittato la casa regolarmente, e di non essere mai stata a conoscenza del fatto che in quell’appartamento vivessero ammassati dei venditori abusivi. Un alibi che, secondo il Comune di Rimini, non regge, visto che un anno dopo, ai primi controlli, la situazione che si è presentata agli occhi dei carabinieri era esattamente la stessa. «Abbiamo già avviato un procedimento disciplinare nei confronti della donna. E’ vero che quanto è accaduto non attiene alle sue mansioni di agente della polizia municipale – sottolinea il dirigente e comandante della polizia Fabio Mazzotti – ma al tempo stesso, con il suo comportamento, la donna ha recato un grave danno d’immagine ai nostri vigili e a tutto il comando. E il regolamento disciplinare parla chiaro: certi comportamenti vanno assolutamente stigmatizzati e puniti». Ecco perché il Comune di Rimini sta preparando le carte per avviare l’azione disciplinare nei suoi confronti. La vigilessa rischia fino a 10 giorni di sospensione, naturalmente non retribuiti. (…) Il Resto del Carlino
