Rimini. Diciottenne pestava i genitori, condannata a dieci mesi

tribunale riminiPestava padre e madre ogni volta che non eseguivano i suoi ‘ordini’ o le negavano qualcosa. La 18enne era talmente violenta che nel gennaio scorso il giudice l’aveva allontanata da casa, con il divieto di stare lontana da genitori e sorelline di almeno 500 metri. Ieri mattina, la giovane, difesa da Flavio Moscat, è stata processata per maltrattamenti in famiglia con rito abbreviato. Il pubblico ministero, Davide Ercolani, aveva chiesto una condanna a due anni di carcere, il giudice le ha inflitto una pena di 10 mesi, con il beneficio della pena sospesa.
La decisione di allontanare dalla famiglia la giovane riminese, era stata presa nel gennaio scorso, dopo l’ennesimo episodio in cui i genitori a malincuore erano stati costretti a chiamare i carabinieri. E lì era venuto fuori il resto, cioè il carattere violento di una ragazza che già da minorenne si scagliava contro il padre e la madre ogni volta che questi non l’accontentavano. In più di un’occasione li aveva presi a pugni, lanciando insulti pesanti e minacciando di accoltellarli di notte. Scenate che faceva anche di fronte alle sorelline più piccole, le quali capitava che finissero nel mirino. In un’occasione aveva sbattuto il telecomando in testa alla sorella, minacciandola con il ferro della stufa. «Non so controllare la mia rabbia – aveva detto fra le lacrime al giudice – ma sono pentita di quello che ho fatto». Il Resto del Carlino