AGGUATO alla giunta durante il consiglio comunale dell’altra sera. Sventato dal pronto intervento del consigliere di maggioranza Bertino Astolfi. Non più un ragazzino ma decisamente sempre in forma, Astolfi – 67 anni, ex pugile e per tanti anni agente della polizia municipale – ha bloccato l’uomo che si stava catapultando contro la giunta e in particolare contro il vice sindaco Gloria Lisi.
Il blitz è avvenuto verso le dieci. A quell’ora erano davvero pochi i cittadini che assistevano alla seduta, e all’improvviso uno di loro si è alzato dai banchi del pubblico, ha attraversato la sala e iniziato a inveire contro gli amministratori. L’uomo – sulla cinquantina – è stato bloccato da Astolfi e dagli agenti. «Sono un senzatetto! Voglio parlare, ho il diritto di parlare!», continuava a gridare l’uomo. «Ho visto quel tipo attraversare la sala del consiglio diretto verso gli assessori e mi sono precipitato a fermarlo non sapendo che intenzioni avesse – racconta Astolfi –. Mi pare avesse un accento toscano. Mai visto prima». «Avevo appena iniziato il mio intervento – aggiunge Gennaro Mauro, il capogruppo Pdl –. Quel signore si è diretto verso la giunta, ha pronunciato qualche parola negativa nei confronti del sindaco, ed è stato fermato». Nessuna denuncia nei confronti del cittadino. Minimizza l’accaduto la vicesindaco con delega alle Politiche abitative e alla Protezione sociale: «Quell’uomo lo conosco, è noto anche agli uffici – attacca Gloria Lisi –. Aveva seguito tranquillo il consiglio, applaudendo agli interventi della minoranza. Poi è scattato. Tantissime persone si presentano negli uffici ‘sociali’ continuamente con le richieste più disparate. A partire dalla casa, un problema oggettivo e molto serio per tanti, cui come amministrazione stiamo cercando di dare una risposta più efficiente possibile. Ma c’è anche chi viene per dire che sente le voci, chi per illustrare progetti faraonici, chi fa uso di sostanze». «Mi hanno recapitato – continua la Lisi – anche lettere anonime poco piacevoli. Una volta mi hanno bloccato la bicicletta. E qualcuno poco raccomandabile me lo sono ritrovato anche intorno alla casa dei miei genitori». Quanto all’agguato? «Non credo che quell’uomo volesse farci del male – conclude la Lisi –, piuttosto forse ricavarsi uno spazio, una tribuna per dire delle cose, un momento di notorietà». Beh, quello l’ha avuto.
Fonte: RESTO DEL CARLINO