MÀRQUEZ non è ancora salito sul gradino più alto del podio, quando sulle strade ha già inizio il grande esodo. Arrivederci, Misano: smaltita l’adrenalina del Gran Premio, il popolo dei motori ripiega gli striscioni e le bandiere e si riversa come un fiume in piena fuori dalle tribune del circuito. Sono in più di 92mila a lasciare l’autodromo in questa domenica pomeriggio da bollino nero. E si sono visti tutti specialmente sulle strade… Alle 15.30 la Statale Adriatica nel tratto tra Cattolica e Riccione era già un inferno: un serpentone infinito con chilometri e chilometri di coda. Auto, camper e moto, incolonnate nel traffico, procedono a un ritmo da processione funebre in direzione dei caselli della A14. Un elicottero della polizia sorvola la Statale all’altezza di Oliviero: da lassù a spiccare è soprattutto il giallo, il colore dei fan di Valentino.
RISALIAMO la corrente in direzione di Riccione, muovendoci di un metro alla volta. All’altezza dell’incrocio con via Grotta, gli automobilisti, paralizzati nell’ingorgo, sfogano la loro impazienza suonando il clacson, sotto la pioggia tamburellante. «Ecco, ci tocca rimanere qui fino a stanotte – mugugna qualcuno –. La prossima volta veniamo in bici». Moto e scooter fanno la chicane in mezzo alle vetture, mentre ai bordi delle strade sfilano gruppi di tifosi a piedi o in bicicletta. Ci sono i ‘fedelissimi’ di Bastianini, con la faccia del baby fenomeno della Moto3 che ammicca dalle magliette. Ci sono i supporter di Rossi, che ancora stanno discutendo della gara mentre attendono in fila indiana: «Ha aspettato troppo per cambiare le gomme» Una pattuglia di ‘ducatisti’ sfreccia a tutto gas a un metro da un vigile, che per poco non viene travolto. In via Berlinguer un poliziotto ci punta in faccia la paletta: «Niente da fare, la strada per il casello è chiusa, provate a quello di Rimini». E resterà off limits, la via Berlinguer, fino alle 20 passate. «Abbiamo dovuto bloccare gli accessi all’A14 per evitare l’imbottigliamento ai caselli», Già, alle oltre 130 divise schierate ieri sulle strade, nei momenti di punta non è rimasto altro da fare che chiudere le vie che portavano ai caselli. Sulle altre strade non è andata meglio. Code di 5-6 km perfino sulla Riccione-Tavoleto. «Ci abbiamo messo due ore e mezza per tornare a Rimini da Misano. Ma ne Vale… va la pena», sorridono Andrea e Mara, intrappolati per ore insieme a migliaia di persone lungo l’Adriatica.
IL TRAFFICO è rimasto paralizzato per cinque ore, fino alle 20, intasato dagli spettatori del Gran Premio e dagli ultimi turisti che tornavano a casa. E nel delirio di ieri, a un certo punto due agenti di polizia si sono dovuti trasformare anche loro in Valentino Rossi per salvare la vita a un turista tedesco fan del ‘Dottore’, che era venuto appositamente a Misano per vedere la gara. L’uomo vive grazie a un respiratore artificiale, ma l’ossigeno era quasi finito e non avrebbe mai fatto in tempo a tornare in albergo per ricaricare la bombola senza un aiuto. Così due poliziotti l’hanno caricato sulla moto e hanno sfrecciato in mezzo alle auto per accompagnarlo in hotel in tempo per evitare il peggio.
