«Ti amo giudice». Raffaella Ceccarelli ha provato più volte a riportarlo all’ordine, ma lui ha continato a importunare sia lei che il pm, un’altra donna. E ha fatto avances persino alla cancelliera in aula e al suo avvocato, Valentina Baroni. «Continuava a chiedermi se ero sposata…», sorride dopo l’insolita udienza di ieri il giovane avvocato riminese, fra l’altro convolato a nozze proprio pochi mesi fa. Forse il 48enne iraniano, finito alla sbarra dopo aver seminato il panico prima in chiesa domenica e poi in un hotel lunedì, sperava di poterla fare franca con la sua simpatia. Un tentativo inutile: è stato condannato a 4 mesi e 20 giorni, ma la pena è stata sospesa perché l’uomo risultava incensurato. Fino a ieri… L’iraniano è comparso in aula dopo una notte in cella, arrestato dopo averne combinate di tutti i colori negli ultimi giorni.
IL PRIMO episodio risale a domenica mattina. L’iraniano si presenta alla messa alla chiesa dei Servi in corso d’Augusto e all’improvviso si comporta come un indemoniato, urlando e bestemmiando… Viene fermato dai fedeli e dalla polizia (arrivata subito sul posto), che lo denuncia per vilipendio, interruzione di funzione religiosa e resistenza a pubblico ufficiale. Finita qui? No, perché il giorno dopo l’iraniano, che parla perfettamente italiano, inizia a molestare e infastidire i clienti di un hotel di viale Regina Elena e a ribaltare sedie e tavoli. Il titolare e alcuni dei clienti tentano di fermarlo, lui però non si dà pace neanche alla vista della polizia, chiamata dallo stesso albergatore. Alla vista degli agenti afferra alla reception uno sgabello di ferro e lo lancia contro i poliziotti, e ferisce leggermente uno di loro. Dopo una notte in cella ieri l’iraniano è finito in tribunale, dove ha continuato imperterrito lo show… Ma dopo la condanna (anche se gli è stata sospesa) rideva un po’ meno. Il Resto del Carlino
