RIMINI. DROGA. A S.PATRIGNANO 468 INGRESSI IN 2015, IN UN ANNO +20%

San Patrignano. Vigna. Panoramica. Ragazzi comunità in posa, in prima fila Andrea Muccioli.
San Patrignano. Vigna. Panoramica. Ragazzi comunità in posa, in prima fila Andrea Muccioli.

DATI PREOCCUPANTI”; E PER IL È GIÀ 2016 PREVISTO ULTERIORE +20%. (DIRE) Bologna, 23 giu. – I numeri sugli ingressi nella comunità di San Patrignano di Coriano, in provincia di Rimini, nel 2015 “sono preoccupanti”. Questo il lapidario giudizio del coordinatore del Comitato sociale della comunità Antonio Tinelli, che in conferenza stampa a Bologna spiega che “l”anno scorso ci sono stati 468 ingressi, con un aumento del 20% rispetto al 2014, e quest’anno, stando ai numeri dei primi mesi, prevediamo un ulteriore 20% in più di ingressi”. Nel dettaglio, i nuovi arrivati sono 391 ragazzi (eta” media 29 anni) e 77 ragazze (qui la media si aggira sui 26 anni), di cui 30 minorenni. Anche quest’ultimo dato, chiosa Tinelli, “e” negativo, perchè i minori entrati nel 2015 sono il 50% in più rispetto al 2014″. Gli stranieri sono 35, di cui 18 extracomunitari, e provengono da tutti i continenti, esclusa l”Oceania. Praticamente tutti sono in comunità per curare la tossicodipendenza: solo sette si trovano li” per problemi di gioco d”azzardo, anche se, puntualizza Tinelli, “sono comunque il doppio rispetto al 2014, e aumentano costantemente”, mentre gli alcolisti sono appena due. Altro dato significativo e” quello dei tossicodipendenti di seconda generazione: oltre il 27% dei ragazzi entrati in comunità nel 2015 ha uno (130 ragazzi) o entrambi (30 ragazzi) i genitori con qualche dipendenza, principalmente alcol o eroina. Nel 24% dei casi (111 ragazzi) si tratta del padre), e nel 9% (44 ragazzi) della madre. Tra le droghe, la piu” utilizzata e” la cocaina, usata da 395 persone, oltre l”86% del totale. Segue l”hashish all”84% (385 persone), mentre il 58% ha fatto uso di ecstasy (265) o eroina (267). Proprio quest”ultima droga, fa sapere Tinelli, “sta riprendendo piede in questi ultimi anni, anche se il 42% dei nostri nuovi entrati non l”ha mai usata”.