Rimini, due bambine salvate dal bagnino durante la pausa pranzo: la denuncia sul rischio di sorveglianza insufficiente

Un nuovo episodio di grave pericolo sulle spiagge di Rimini ha scosso l’opinione pubblica: lunedì 4 agosto, nel corso della pausa pranzo imposta dalla normativa, due bambine di età inferiore ai 12 anni sono state travolte dalla corrente a circa 100 metri dalla riva e solo grazie all’intervento tempestivo di un bagnino sono state messe in salvo. A raccontare quanto accaduto è Massimiliano Vitez, 51 anni, bagnino con un’esperienza di 25 anni presso lo stabilimento 29 di Marina Centro.

La situazione critica si è verificata mentre Vitez era da solo a vigilare una porzione di spiaggia lunga 300 metri, in un giorno con mare agitato e bandiera rossa, condizioni che aumentano notevolmente i rischi per i bagnanti. Per questo, ha deciso di monitorare la zona da un moscone, ma ha subito notato due bambine trascinate lontano dalla riva in difficoltà, incapaci di tornare a nuoto.

Il tentativo di convincerle a aggrapparsi al moscone non è stato semplice: le piccole erano terrorizzate e la corrente rendeva difficoltoso il ritorno verso la spiaggia. È stato l’intervento del collega Elia Vannucci, che anch’egli sorvegliava una tratta di 300 metri, a permettere il salvataggio: raggiungendo il punto in cui si poteva toccare il fondo, ha preso in braccio le bambine per riportarle al sicuro.

Le due minori, turiste ospiti della spiaggia libera di Piazzale Kennedy, erano ignare del pericolo, così come la madre, che non si era accorta dell’accaduto e ha reagito con profonda emozione alla notizia del salvataggio. Vitez sottolinea come questo episodio rappresenti una dura presa di coscienza: “Controllare da soli 300 metri di spiaggia è un compito impossibile, specialmente in condizioni come quelle di lunedì”. La normativa che prevede la pausa pranzo a torrette alternate, dalle 12.30 alle 14.30, secondo lui complica ulteriormente la sicurezza.

Il bagnino ha lanciato un appello al cambiamento, mettendo in luce i pericoli che lui e i suoi colleghi corrono quotidianamente, e il rischio che incidenti come questo non rimangano isolati se le condizioni di lavoro non verranno migliorate.