Non c’è stata praticamente una serata in cui non si siano occupati dei pallinari. «I controlli li abbiamo sempre fatti quest’estate, nel corso dell’attività antiabusivismo». Ma i pallinari erano sempre lì, lungo viale Vespucci e in alcuni tratti dei viali delle Regine, pronti a tornare appena gli agenti se ne andavano via.
Possibile che non si riesca a eliminare a Rimini la piaga del gioco delle tre campanelle?
«E’ molto difficile – assicura il vice comandante dei vigili Andrea Rossi, che guida la squadra antiabusivismo – I pallinari sono organizzatissimi, più dei vu’ cumprà. E anche dal punto di vista legislativo è più difficile, diciamo così, incastrarli».
Come vi spiegate il loro aumento?
«Probabilmente è dovuto proprio al calo dei venditori abusivi. Non avendo quasi più concorrenza, sono riusciti a conquistare maggiori spazi. Però la nostra guardia nei loro confronti è sempre stata alta. Siamo riusciti a dedicare più uomini e mezzi al contrasto dei pallinari non dovendo più lottare ogni sera contro i vu’ cumprà».
I risultati purtroppo però non sono stati gli stessi…
«Abbiamo fatto più di 200 sanzioni contro i pallinari. Sono tantissime. Ma le multe purtroppo servono a poco. Tanto non le pagano».
Vuol dire che non avete incassato un solo euro da quelle oltre 200 sanzioni?
«Nessuno ha pagato, no. E vale lo stesso anche per i venditori abusivi: quando riusciamo a fermarli li sanzioniamo sempre, ma praticamente nessuno paga. Però ai pallinari siamo riusciti a sequestrare in diverse occasioni i soldi delle vincite. Ecco, quello è forse l’unico vero modo per riuscire a dare loro fastidio. Questo, e una campagna di prevenzione sui turisti: finché ci sarà qualcuno che gioca loro torneranno a Rimini». Il Resto del Carlino
