Controlli serrati nelle località costiere riminesi: i carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro (Nil), supportati dal Nucleo operativo del Gruppo Tutela Lavoro di Venezia, hanno fatto emergere una lunga serie di violazioni tra Rimini, Riccione e Misano Adriatico. Il bilancio parla chiaro: nove lavoratori in nero individuati, sei attività sospese e sanzioni per oltre 250mila euro.
Nel mirino dei militari sono finite discoteche, strutture alberghiere e pubblici esercizi. Gli accertamenti hanno interessato tre imprese a Rimini, altrettante a Riccione e una a Misano Adriatico. In tutti i casi, sono emerse gravi carenze sia sul fronte della regolarità dei rapporti di lavoro che sul rispetto delle norme in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Nel dettaglio, a Riccione sono stati riscontrati sette lavoratori in nero impiegati in una discoteca, in una struttura ricettiva e in un esercizio pubblico. A questi si aggiungono il pagamento delle retribuzioni in contanti, violazioni sugli orari di lavoro e mancato rispetto dei riposi settimanali. Situazioni analoghe sono state accertate anche a Rimini, dove è scattata la sospensione per due strutture – un hotel e un esercizio pubblico – a causa dell’impiego di personale non regolarmente assunto e per difformità tra le presenze effettive e le buste paga.
Sempre a Rimini, in zona Viserba, è stata sanzionata una struttura alberghiera per irregolarità giuslavoristiche. A Misano Adriatico, invece, una struttura ricettiva è stata sospesa per gravi mancanze nei piani di emergenza e evacuazione.
Per tutte le imprese coinvolte sono state rilevate ulteriori irregolarità in tema di sicurezza: assenza della valutazione dei rischi, mancata formazione dei dipendenti, impianti elettrici fuori norma e inosservanza delle misure antincendio.
L’azione repressiva, volta a contrastare lo sfruttamento lavorativo e a tutelare i diritti fondamentali dei lavoratori, ha portato complessivamente all’emissione di sanzioni amministrative e penali per oltre 250mila euro.