Dalla pagina facebook di Mario Erbetta, Capogruppo di Patto Civico nel Consiglio Comunale di Rimini
Fino a dove uno Stato puo’ imporre dei comportamenti ai suoi cittadini, giocare, mangiare, divertirsi, per salvaguardare la salute degli stessi? Fino a dove lo Stato Etico puo’ comprimere la liberta’ del singolo e dell’impresa in nome di una demagogica uniformita’ di massa che dovrebbe preservarci da ludopatie? Fino a quando lo Stato Etico manterra’ l’ipocrisia di vietare di facciata un comportamento ludico e guadagnare tanto denaro su tale comportamento sperando che continui ad alimentarsi?
Oggi in prima commissione si e’ parlato di modifiche al regolamento comunale sulla pubblicita’ relative in particolare al divieto di pubblicita’ relativa ai giochi d’azzardo sugli stalli e proprieta’ del Comune di Rimini. Io mi sono astenuto perche’ ritengo che tali modifiche siano solo un modo ipocrita e di facciata di dare una soluzione ad un problema di ludopatia di cui non si conosce ancora l’entita’.
Da qualche tempo il vento demagogico di uno Stato Etico scuote le nostre Istituzioni spronando gli amministratori locali a regolamenti che metodicamente vengono cassati dai Tar regionali. E’ capitato al tar della Toscana che ha abbrogato il regolamento del Comune di Firenze che limitava gli orari relativi alle sale slot e al Tar della Campania che ha ritenuto illegitimati tutti i regolamenti restrittivi relativi alle sale slot.
Ora tocca a Rimini e si parte con il divieto di Pubblicita’ di sale slot. Si prevede la realizzazione di una commissione di Censura che vagliera’ quali pubblicita’ non incitino al gioco d’azzardo e quali si. Quali insegne siano nocive alle menti dei nostri figli e quali siano lecite per la giusto equilibrio psichico dei minori. Un simbolo errato, un’allusione in piu’ e si e’ alla berlina comunale.
Ma e’ questa la Rimini che vogliamo? E’ questo il nuovo mondo che vuole lo Stato Etico? Una commissione di censura valutera’ oggi la giusta pubblicita’ e domani magari il giusto cibo da mangiare o il giusto vestiario da vestire?
Scusate ma io voglio poter sbagliare liberamente da solo! E voglio educare alla liberta’ le mie figlie, voglio educarle ai pericoli del gioco, dell’alcol, del fumo, dell’Aids. E dopo averle informate dei pericoli della liberta’ voglio che anche loro siano libere di sbagliare consciamente se lo vorranno. Ma sbaglieranno da Donne Libere senza l’ imposizione di tre saggi di una commissione di censura.
Lo Stato Etico ci vuole tutti uguali uniformati ai comportamenti pseudocorretti, ma schiavi senza identita’. E io non ci sto!