Microcamere, auricolari, cellulari nascosti ed un suggeritore. In questo modo alcuni pachistani avevano intenzione di superare l’esame di scuola guida a Rimini. E’ arrivato in questi giorni l’avviso di conclusione delle indagini per 12 persone coinvolte nell’organizzazione che gestiva la truffa. I primi ad insospettirsi gli impiegati della Motorizzazione Civile. Avevano infatti notato che alle sessioni d’esame c’erano molti “fuori sede” stranieri, che non avevano alcun contatto con scuole guida. Gli agenti della Polizia Stradale di Rimini si erano così mescolati agli altri aspiranti alla patente durante alcuni esami. Presenti alla sessione anche diversi pachistani. Il loro comportamento troppo “tranquillo” aveva insospettito gli agenti presenti che, dopo l’esame, li avevano fermati. Addosso ai quasi neo patentati diversi congegni per potersi collegare con un “suggeritore” esterno, un ragazzo italiano, che forniva le risposte ai quiz. L’indagine nel suo complesso aveva permesso di scoprire una organizzazione con sede a Ravenna, che si premurava di far ottenere patenti “facili” agli stranieri. Sono 12, come detto, le persone indagate per falso e tentativo di falso in atto pubblico.
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