Rimini. Escursionisti riminesi trovano una busta piena di banconote, si improvvisano detective per restituire i soldi smarriti

Euro-Monete-e-BanconoteCosa fareste se vi capitasse di trovare in strada una busta trasparente, completamente anonima, con all’interno oltre 300 euro? Praticamente impossibile risalire al proprietario, quindi pochi sensi di colpa per la disperazione di chi, quei soldi, li aveva persi poco prima. Beh, c’è chi di fronte alle difficoltà non si spaventa, e spinto da una profonda onestà, si improvvisa detective.

Si tratta di un gruppo di escursionisti riminesi, che grazie a brillanti deduzioni e abili ricerche su internet, è riuscito incredibilmente a rintracciare i malcapitati e a restituire i soldi smarriti. Tutto ciò è accaduto domenica a San Leo, dove l’associazione pesarese Lupus in fabula ha fatto la sua prima escursione dell’anno, riunendo quasi cinquanta camminatori nell’affascinante Oasi dei monti di Tausano. Al termine dell’escursione, i responsabili della Lupus hanno rinnovato le tessere dell’associazione, raccogliendo oltre 300 euro, che sono stati appoggiati dentro una busta trasparente sopra il pianale di un auto. Le guide poi, si sono cambiate le scarpe, tolte le ghette e il destino ha voluto che la busta scivolasse fuori.

«Ce ne siamo accorti solo molto più tardi – racconta Claudio Orazi del direttivo dell’associazione Lupus – quando eravamo già vicini a Rimini, ci siamo fermati al distributore e nell’attesa abbiamo deciso di controllare i conti delle tessere. Presi dal panico siamo tornati a San Leo nel tentativo di ritrovarli, ma nulla. Nel frattempo, sulla strada del ritorno, ci arriva un messaggio sul telefonino del nostro presidente, contattato dal gruppo di riminesi che avevamo incrociato sui sentieri, e con cui avevamo scambiato quattro chiacchiere».

Gli escursionisti riminesi, in particolare Raffaella Donati, Gianluigi Saliani, Laura Puppini, Cristina Castellani, Marina Grotti e Daniela Vichi, dopo aver ritrovato la busta anonima, non solo non si solo lasciati sfiorare dalla possibilità di appropriarsene, ma addirittura hanno iniziato a fare le ricerche. «Avevamo intuito che poteva trattarsi di una raccolta fondi – spiega Raffaella, che per prima ha visto la busta a terra – e ricordandoci del gruppo, ci sono venuti i primi sospetti. Siamo arrivati alla Lupus dopo aver condiviso osservazioni, deduzioni, informazioni e, naturalmente, grazie a internet».

«Siamo contenti che la nostra azione investigativa abbia riportato al legittimo proprietario il piccolo tesoro che Raffaella ha trovato davanti al cimitero di San Leo – le fa eco l’amica Laura che ha riconsegnato i soldi all’associazione pesarese -. Non abbiamo mai pensato di tenerli, forse perché siamo abbastanza onesti o perché anche noi facciamo parte di una onlus ‘Pedalando e camminando’, associata Fiab, che si interessa di ambiente, mobilità lenta e piste ciclabili».

«Comunque – riprende Raffaella – se non avessimo ritrovato i proprietari, avevamo deciso di donare i soldi a Medici senza frontiere oppure ad Emergency». La Lupus, commossa e sorpresa al tempo stesso del bel gesto, ha deciso di regalare loro simbolicamente la felpa dell’associazione, e in tempi bui ed egoisti come questi, ha ritenuto importante divulgare il loro esempio di onestà e integrità.