Un sistema strutturato, alimentato da soldi, connivenze e documenti manipolati. Così almeno descrivono gli inquirenti il meccanismo che avrebbe consentito a decine di cittadini stranieri di ottenere permessi di soggiorno in modo fraudolento. L’inchiesta condotta dai Carabinieri del Nucleo operativo e del Nucleo Ispettorato del Lavoro ha portato a un bilancio pesante: 36 le persone ufficialmente indagate, con residenze tra Rimini, Santarcangelo e Bellaria Igea Marina.
Secondo quanto emerso, l’organizzazione faceva leva su richieste di nulla osta per lavori stagionali apparentemente regolari, indirizzate allo Sportello Unico per l’immigrazione. Dietro la facciata, però, c’erano assunzioni mai avvenute, offerte da datori di lavoro compiacenti in cambio di pagamenti tra i 6.500 e gli 8.500 euro da parte degli aspiranti migranti, in gran parte provenienti dal Marocco.
Le professioni dichiarate spaziavano tra operaio, cameriere, bracciante agricolo o badante, a seconda dei casi. Una strategia, questa, finalizzata a sfruttare le disposizioni previste dal decreto flussi 2020, agevolando l’ingresso in Italia in violazione delle normative vigenti.
Ad aggravare il quadro, il coinvolgimento di figure chiave nel settore pubblico. Fra gli indagati spunta un dipendente dell’Inps di Rimini, accusato di aver consultato banche dati riservate per ottenere informazioni da girare ai soggetti coinvolti. E anche una dipendente di un patronato locale sarebbe finita nel mirino della Procura, sospettata di aver curato pratiche consapevolmente irregolari, pur conoscendone la falsità.
La Procura della Repubblica di Rimini ha notificato in queste ore l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, passo che precede la possibile richiesta di rinvio a giudizio per una parte o la totalità degli indagati. Alcuni dei nomi emersi figurano anche in precedenti fascicoli per fatti analoghi, segno – secondo gli investigatori – di una recidiva nei comportamenti illeciti.
Il fascicolo d’indagine, ora chiuso, apre dunque la strada alla fase decisiva dell’iter giudiziario.