Un episodio di violenza, che ha scioccato una famiglia di Rimini, sta spingendo i suoi membri a lasciare temporaneamente la città per sfuggire alla paura di possibili vendette. Il 56enne, che sabato scorso si trovava alla guida della sua auto con la moglie e il figlio, racconta ancora con angoscia l’aggressione subita dopo un incidente che ha coinvolto un minorenne.

Quello che sembrava un semplice incidente stradale si è trasformato in un incubo. Il quindicenne, che stava guidando uno scooter Yamaha senza casco, è finito contro la vettura della famiglia, un impatto che ha causato il ricovero del ragazzo. Tuttavia, mentre il 56enne e la sua famiglia stavano cercando di prestare soccorso al giovane ferito, sono stati accerchiati da almeno quaranta persone, parenti e amici del ragazzo. Le violenze non si sono fatte attendere: schiaffi, calci e pugni, oltre a minacce di morte, sono state rivolte alla famiglia, che ha vissuto momenti di terrore.
“Ci hanno detto che se il ragazzo fosse morto, anche noi saremmo morti”, racconta il 56enne, ancora sotto choc. Non solo minacce, ma anche un gesto che ha fatto presagire il peggio: “Qualcuno ha estratto una pistola, ma non so se fosse vero”, aggiunge l’uomo. “Ci hanno anche portato via le chiavi dell’auto, per evitare che scappassimo”.
Il padre ha cercato di proteggere la sua famiglia, abbracciandola e cercando di difendersi come poteva. “Siamo stati colpiti ovunque, avevamo il cuore in gola, ci sentivamo in balia di quella gente”, ha raccontato.
La situazione è degenera al punto che la famiglia ha dovuto prendere la decisione di lasciare la propria casa a Rimini, temendo ritorsioni. “Non possiamo più stare tranquilli qui”, confida l’uomo, “è troppo pericoloso. Non abbiamo denunciato, ma temiamo che la situazione possa peggiorare”.
L’incidente, che ha visto il ragazzo nomade sbattere contro l’auto della famiglia dopo aver perso il controllo dello scooter, ha lasciato la comunità locale in preda a preoccupazioni crescenti. Mentre il 15enne è ricoverato in gravi condizioni al Bufalini di Cesena, gli accertamenti delle forze dell’ordine proseguono per fare luce sull’aggressione e sulla gestione della vicenda.
Questa vicenda non solo ha messo in evidenza il grave episodio di violenza, ma anche la sensazione di insicurezza che si è radicata in alcuni quartieri di Rimini. La famiglia, ora costretta a prendere le distanze dalla città, chiede che vengano adottate misure per evitare che simili episodi si ripetano.
Un tragico susseguirsi di eventi che lascia un’amara riflessione su cosa stia accadendo nel cuore di Rimini, dove la paura sembra essersi impadronita della vita quotidiana di alcuni dei suoi cittadini.