Pochi minuti davanti ai giudici, poi l’attesa. Che potrebbe durare almeno due o tre settimane, o forse un mese. Fino a quando non sarà resa nota la sentenza del Consiglio di Stato, chiamato a decidere sulla regolarità del bando di gestione del ‘Fellini’, vinto da Airiminum. Se i giudici romani, come già quelli del Tar di Bologna, dovessero decidere che il bando è da rifare, Airiminum non avrebbe più i titoli per poter gestire l’aeroporto di Rimini ed Enac sarebbe costretta a indire una nuova gara. Con il rischio che i voli al ‘Fellini’ subiscano un altro stop. In realtà Enac è fiduciosa di poter ribaltare la sentenza, e anche in caso di verdetto sfavorevole ritiene che l’aeroporto di Rimini possa restare aperto con la gestione provvisoria affidata ad Airiminum. E’ l’ipotesi a cui già si sta lavorando, in attesa di sapere la decisione del Consiglio di Stato.
L’udienza di ieri a Roma è durata pochissimi minuti. Ma ci vorranno alcuni giorni per il verdetto dei giudici. «Aspettiamo la comunicazione ufficiale, non siamo né ottimisti né pessimisti. Abbiamo fiducia. Dopo la setenza faremo il punto sugli aeroporti in Romagna», commenta Vito Riggio, il presidente di Enac. Che ha presentato un robusto ricorso, insieme a quello di Airiminum e al ricorso ad adiuvandum di Provincia e Camera di commercio (fatto per evitare un nuovo stop ai voli). Non si sbilancia neanche Sebastiano Capotorto, legale del Consorzio per lo sviluppo dell’aeroporto, la cordata che ha impugnato la gara ottenendo dal Tar che il bando venisse dichiarato irregolare. «Siamo fiduciosi, ma è evidente – dice Laura Fincato, presidente di Airiminum – che questa nuova attesa, che potrebbe durare anche un mese, penalizza i piani di sviluppo e i contratti in essere con le compagnie per la stagione 2016. Noi abbiamo sempre lavorato in questi mesi e continueremo a farlo, ma è difficile programmare la stagione estiva quando ancora non sappiamo se saremo ancora noi a gestire lo scalo». (…) Il Resto del Carlino
