Dalla pagina facebook del Comune di Rimini discorso del Sindaco Andrea Gnassi in occasione della celebrazione del 72^ Anniversario della Festa della Liberazione
Per la democrazia, per la libertà, per la pace, per una cultura del rispetto e della civiltà contro la paura, contro la violenza, contro i pregiudizi e le divisioni. In mezzo una data: 25 aprile. Non c’è nulla di complesso: l’essenza delle cose è semplice, il mito fondante della nazione che chiamiamo Italia è tutto nella giornata odierna.
Non ci dovrebbero essere contestazioni o prese di distanza perché l’Italia come comunità democratica nasce quel giorno di 72 anni fa. Senza dubbio alcuno. Ma non è così. Con intensità crescente, gli ultimi anni hanno visto ogni volta i tentativi di trasformare il 25 aprile in una palestra in cui la storia deve lasciare il passo ala peggiore cronaca.
Evidenti le tirate per la giacchetta, pro o contro; evidente la ricerca di ‘aggiornare’ per il proprio tornaconto personale, politico, partitico quei valori della Resistenza che invece dovrebbero essere patrimonio intoccabile di tutti. Il risultato è di avere gettato nella mischia quello che non andrebbe mai gettato.
Ogni anno ci troviamo a fare lo stesso appello e lo stesso discorso perché, puntualmente, i giorni che precedono il 25 aprile vedono contendersi ‘l’eredità morale’ della Liberazione a colpi di divisioni e polemiche. Sinceramente: il 25 aprile non si merita tutto questo. Soprattutto oggi, tempi in cui pare essere messo in discussione da più parti nel mondo il concetto di democrazia e di libertà.
Non vi nascondo di essere molto preoccupato per questo clima, per questi sentimenti negativi che sembrano percorrere tutto il corpo dell’uomo, a qualunque latitudine, minandone le convinzioni più profonde e con esse i principi stesi della nostra democrazia. D’altra parte, però, sono rinfrancato dal fatto che a Rimini il 25 aprile resti una data e una cerimonia rispettata, finora al riparo dal vento della divisione. E mi auguro che anche per il futuro sia così.
Questo è un giorno unico, questa è la festa della nostra unità nazionale, questa data è la nostra famiglia, i nostri genitori, i nostri fratelli. Meritiamocela. E soprattutto facciamo sì che di quei valori, di quelle persone che anche a Rimini persero la vita nel nome di un ideale di libertà e di pace, noi possiamo essere eredi degni e non solo discendenti. Meritiamoci questo 25 Aprile, viva il 25 Aprile!