Una vita che attraversa oltre un secolo di storia ed emozioni. Ida Borghesi, la donna più anziana di Rimini, ha soffiato sabato 6 settembre sulle sue 108 candeline. La ricorrenza speciale è stata celebrata in famiglia, con attorno figli, nipoti e pronipoti, tutti riuniti per rendere omaggio a una storia che ormai è patrimonio della città.
Dalle miniere in Belgio al ritorno a casa
La lunga esistenza di Ida porta con sé ricordi che si intrecciano con le vicende di migliaia di italiani dell’immediato dopoguerra. Subito dopo la guerra emigrò infatti all’estero con il marito, minatore nelle miniere di carbone, e i tre figli piccoli: un maschietto e due femminucce. Dopo dieci anni segnati da sacrifici e lavoro lontano da casa, la famiglia fece ritorno in Italia, scegliendo proprio Rimini come città definitiva.
Una vita segnata da resilienza e affetti
Rimasta vedova, Ida non è mai rimasta sola: da tempo vive con una figlia, anch’essa vedova, e con una nipote, che ne condividono quotidianità e cure. La sua grande famiglia, che nel weekend si è radunata per festeggiarla, rappresenta la testimonianza concreta del suo senso di appartenenza e della solidità dei legami costruiti nella sua lunga vita.
Una memoria vivente per la città
Con i suoi 108 anni, Ida è ormai considerata a pieno titolo la decana dei riminesi: la sua esperienza di emigrante, madre e nonna è un tratto della storia popolare condivisa da tante famiglie del territorio.
Oggi Rimini le rende omaggio non solo per l’incredibile traguardo raggiunto, ma per il significato simbolico che porta con sé: Ida Borghesi è la memoria vivente di una generazione che ha affrontato guerre, sacrifici e rinascite, e che continua a trasmettere a figli e nipoti la forza della resilienza.