Rimini. Figli, Rimini penultima in Italia

In Italia, la città di Rimini si aggiudica la maglia nera dopo Prato per il calo demografico rilevato dall’Istat. Dal 2008 al 2021, il tasso di fecondità a Rimini è crollato del 28%, passando da 1,56 figli per donna a 1,13, una diminuzione seconda soltanto alla città di Prato che precipita a quota -30%. Non solo, a Rimini c’è stato anche un calo di nascite del meno 8%.

L’età delle madri riminesi al momento del parto risulta sui 32 anni, vista la difficoltà a far quadrare studi, lavoro e tetto sulla testa. Per spiegare il calo percentuale, non si può ricorrere alla mancanza di servizi dedicati all’infanzia, che costringono molte donne a rinunciare al lavoro per accudire i figli o a fermarsi a un unico figlio. Al 2020, nei nidi riminesi risultano 21,2 posti ogni cento nati entro 36 mesi.

La vice sindaca, Chiara Bellini, con delega alle Politiche per l’educazione, ha introdotto la gratuità dei nidi, un cambiamento epocale di cui ha beneficiato l’80% delle famiglie, a fronte di un Isee non superiore ai 26mila euro. Prevista anche la costruzione di un nido e l’ampliamento di altri due. L’assessore alla Protezione sociale, Kristian Gianfreda, sottolinea che per mettere al mondo figli “bisogna porsi in un certo atteggiamento nei confronti della vita”, oltre al fatto che un figlio comporta una serie di impegni, spese e difficoltà, anche a livello abitativo. Da qui la proposta di sostenere le famiglie sul fronte economico e della casa e tornare a parlare di famiglia come punto nevralgico.