Rimini, foce del Marecchia, Marcello (FdI) chiede un piano di intervento: “Serve un nuovo molo, troppi rischi per ambiente e turismo”

La situazione alla foce del Marecchia è sempre più critica. Tra detriti ammassati, scarsa manutenzione e rischi crescenti legati a mareggiate e alluvioni, l’area che separa San Giuliano da Rivabella versa in condizioni che non possono più essere ignorate. A lanciare l’allarme è Nicola Marcello, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, che ha presentato un atto ispettivo per chiedere alla giunta dell’Emilia-Romagna un intervento urgente, concertato con Comune di Rimini, Capitaneria di Porto, ARPAE e Consorzio di bonifica.

L’obiettivo è quello di elaborare un piano strutturale per la gestione e la salvaguardia della foce, prevedendo la costruzione di un molo più adeguato e funzionale, in grado di resistere alle pressioni dei fenomeni meteo estremi che sempre più spesso colpiscono la costa romagnola.

Marcello ricorda come il cosiddetto “Canale del Deviatore”, realizzato tra il 1924 e il 1930, abbia rappresentato per decenni un modello idraulico efficace nella protezione della città e dei quartieri limitrofi. Tuttavia, le criticità non mancano. La manutenzione ordinaria degli argini è stata a lungo trascurata, e solo negli ultimi tempi, a seguito delle recenti alluvioni, si è assistito a un aumento degli interventi di pulizia. Per anni, infatti, il taglio della vegetazione, la rimozione di arbusti e tronchi trascinati dalle piene sono stati affidati quasi esclusivamente al lavoro dei volontari.

Secondo il consigliere, l’area più problematica resta quella a nord della foce, nei pressi della spiaggia libera e dei primi stabilimenti balneari di Rivabella. Qui, l’accumulo di rifiuti e detriti compromette non solo la qualità dell’ambiente e la balneabilità, ma anche l’immagine turistica del luogo. Le segnalazioni da parte di operatori balneari e turisti si susseguono da mesi, e la preparazione della stagione estiva risulta compromessa, con gravi ripercussioni economiche.

Un altro punto critico è il disallineamento tra i due moli alla foce: quello di sinistra è più corto di circa cento metri rispetto al gemello di destra. La presenza di scogliere troppo vicine alla riva, inoltre, contribuisce a un pericoloso ristagno di materiali e altera l’equilibrio idrodinamico dell’area. Non a caso, il Piano regionale per il rischio alluvioni ha inserito questa porzione di costa tra le aree soggette a rischio idraulico.

Per affrontare in modo sistematico la fragilità del tratto costiero, Marcello propone il prolungamento dell’argine sinistro del deviatore, unitamente allo spostamento delle scogliere più vicine alla battigia. Si tratterebbe di un’opera essenziale per ristabilire un equilibrio costiero e prevenire nuovi danni ambientali ed economici.

Infine, viene sollecitata l’adozione di un piano regolare di pulizia dell’arenile, sia in primavera sia dopo ogni evento di piena, per garantire condizioni di sicurezza e decoro in un’area che rappresenta un patrimonio paesaggistico e turistico fondamentale per Rimini.